SBK, COSI’ NON CI SIAMO!

Siamo solo al terzo round del mondiale SBK 2025 e devo dire che anche quest’anno il mondiale è uno schifo. Lo scorso anno il mondiale è stato vinto da Toprak Razgatlıoğlu (e come sempre onore al vincitore) con BMW che aveva le cosidette “superconcessioni”. Già sono contro a queste superconcessioni per 2 motivi

  1. Lo spirito della Superbike era di correre con moto derivate dalla serie e già per tutti i tifosi veri è comunque snaturata perché le moto attuali sono sempre più vicine ai prototipi, specialmente se vengono usati componenti in superconcessione;
  2. L’uso delle “superconcessioni” non invoglia lo sviluppo di base delle case motociclistiche che tanto avranno questo premio e al contrario va a danneggiare chi ha lavorato bene dall’inizio (in questo caso principalmente Ducati con la Panigale V4)

Ma cosa sono le “Superconcessioni”? Sono agevolazioni tecniche extra concesse alle case che non ottengono buoni risultati, con l’obiettivo (secondo chi ha pensato a questa assurdità)di rendere il campionato più equilibrato e spettacolare. Quindi meno piazzamenti fai e più avrai agevolazioni come l’uso di componenti speciali del motore (es. albero motore, valvole, testata), modifiche al telaio più libere rispetto a quelle normalmente permesse e addirittura l’introduzione di aggiornamenti che di solito sarebbero vietati in corso di stagione… Nel 2023-2024, la Honda e la BMW, che faticavano a tenere il passo di Ducati e Kawasaki, hanno potuto sfruttare questo regolamento per apportare modifiche significative alle loro moto nel tentativo di colmare il gap tecnico. BMW infatti ha realizzato un telaio prototipo che, anche grazie alle capacità del pilota turco, ha permesso alla casa bavarese di portarsi a casa il primo titolo mondiale costruttori. Ovvio però che l’aver vinto il mondiale significa che hai preso più punti degli altri e da qui il divieto di usare il telaio prototipo sulla moto 2025 (complice il fatto che BMW non è riuscita ad omologarlo anche per via nel numero minimo di moto non prodotte…)

Parte la stagione 2025 e subito il pilota turco a piangere per non poter usare il telaio prototipo e per la duplice vittoria Ducati con Nicolò Bulega che lo hanno portato subito a dichiarare che il campionato era un monomarca Ducati. Come già scrivevo però 2 anni fa per la MotoGP, è normale che i team privati cerchino il pacchetto più performante quindi non è colpa di Ducati se ci sono molte loro moto in griglia di partenza ma è colpa delle altre case che non riescono a fornire un pacchetto altrettanto competitivo.

Passiamo ora al cambio di regolamento “in corsa”: a inizio stagione ci si presenta con la moto ottimizzata in tutti i parametri per il campionato, dopo 3 round Ducati e BMW dovranno diminuire il flusso di carburante delle rispettive moto di 0,5 kg/h. Questo significa che i motori come quello della Panigale V4, per ridurre i consumi o abbassa il numero di giri (che vuol dire andare contro la natura stessa per cui il motore è stato progettato e ottimizzato) e deve per forza avere una combustione più magra il che significa meno potenza ma allo stesso tempo vuol dire anche temperature più elevate che si traduce in stress per tutti i principali organi meccanici (testata, valvole, pistoni, bielle, alberi) ma anche problemi di lubrificazione. Tutto questo può inoltre portare a detonazione e conseguenti problemi di affidabilità. Ne sa qualcosa Bulega che è stato appiedato dalla Panigale ben 2 volte (ipotizzo proprio per questi motivi visto che in generale la Panigale ha sempre dimostrato un’ottima affidabilità).
Per chi volesse approfondire gli argomenti tecnici può trovarli sul libro “Motori ad alta potenza specifica” di Giacomo Augusto Pignone e Ugo Romolo Vercelli che è uno dei sacri testi sull’argomento (attenzione, serve però un minimo di cultura tecnico-scientifica di base)

il bello di tutta questa porcata, dove chi ha lavorato meglio viene penalizzato e chi ha dormito continua a dormire visti gli scarsi risultati che continua ad ottenere (e parlo di un colosso come Honda per fare un esempio…), è Gregorio Lavilla che è responsabile della supervisione dell’intera struttura sportiva e organizzativa del WorldSBK, inclusi gli aspetti regolamentari, tecnici e promozionali. E il bello è che è stato uno dei piloti dell’era d’oro della WSBK, quando a organizzarla era FGSport (poi diventata Infront Motor Sports), società che ha gestito commercialmente e organizzativamente la SBK per molti anni facendolo diventare un vero campionato parallelo della MotoGP (che all’epoca erano le vecchie GP500).

Passiamo ai piloti: il campione del mondo in carica, per quanto gli va riconosciuto il “manico” (già ai tempi di Yamaha quando aveva una moto nettamente inferiore ma teneva il passo dei migliori) è il primo a lamentarsi quando non vince. Perse le prime due gare (vinte da Bulega su Ducati) già gridava al monomarca, ora si lamenta delle limitazioni ricevute (ma se vinci il regolamento è quello per quanto assurdo)… insomma, mancano i veri piloti Superbike, quelli come Polen, Roche, King Carl Fogarty, Pirovano, Falappa, Tardozzi, Chili, Russel, Slight, Bayliss, Haga… Tutta gente con i maroni e i contromaroni la cui unica preoccupazione era entrare in pista e dare gas. Magari un giorno vi parlerò di chi erano questi personaggi e di come era realmente la WSBK quando era una cosa seria…