Stasera ho deciso di mettermi ai fornelli e stupire la mia dolce metà visto che farà tardi al lavoro. Vediamo se poi la cena sarà all’altezza delle sue aspettative…
INGREDIENTI
500g di fesa di manzo
200g di funghi
150g di castagne
150g di pancetta a fette
brodo vegetale
sale, pepe, prezzemolo, olio d’oliva
PREPARAZIONE
Preparare il brodo vegetale;
Pulire i funghi e farli saltare in padella con olio di oliva, una pizzico di sale e di prezzemolo;
Stendere la carne su un piano, salarla e peparla e all’interno mettere i funghi e le castagne sbriciolate grossolanamente, quindi arrotolare su se stessa;
Stendere la pancetta su un piano sormontando le fette tra di loro, adagiare al centro la carne e quindi iniziare ad avvolgerla con la pancetta;
Legare o steccare il tutto e metterlo in una una pentola sufficientemente grande con olio, sfumare con il vino e proseguire la cottura a fuoco basso (calcolare 1 ora per ogni kg di carne) aggiungendo il brodo per evitare che secchi. Ricordatevi di girarlo per avere una cottura uniforme!
A fine cottura lasciarlo per non meno di 10 minuti nella pentola per far assorbire e ridistribuire i succhi all’interno della carne;
Tagliare a fette larghe e servire con il fondo di cottura.
Da servire con patate al forno o purea di patate e accompagnarlo con un bicchiere di buon Chianti 😉
EDIT: la presentazione è pessima (al taglio non ha tenuto la fetta e ha avuto tendenza a srotolarsi), il sapore invece è molto gradevole 🙂 Da lavorarci sulla presentazione!
Come ogni anno la scusa è sempre la stessa: andare nella casa di villeggiatura di Silvano a Malesco per verificare che non sia arrivata posta o che non sia successo qualcosa… e come sempre il buon Silvano accetta di andare a fare questo finto controllo.
Partenza fissata a Sesto Calende ore 9:30, mi trovo con Silvano e la moglie Alessandra (su Harley Davidson) a cui si aggregano Mauro e la moglie Tiziana (Moto Guzzi). La mia dolce metà arriverà poi in macchina con i nostri vicini di casa (lei oggi ko con la schiena e non avrebbe retto il percorso, loro senza moto). Ovviamente alla partenza, come regola che ogni buon motociclista dovrebbe sapere, pisciati e benzinati. Partenza e prima tappa a Castelletto Ticino (non saranno troppi chilometri?😅) al “colazione da Tiffany” sul Sempione dove prendiamo il caffè e si aggiunge Filippo con la compagna Sharon.
Bene, in marcia. Direzione Arona, poi sulla lacuale verso Fondotoce. Sulla nostra destra il lago Maggiore che, come ormai da tempo ne parlano tutti, è a livello critico (non ho mai visto tratti con spiagge così vaste). La temperatura è gradevole anche se, causa traffico turistico, stare nella tuta in pelle e con il pompone che non gradisce troppo queste andature eccessivamente lente, il calore abbonda.
Passato Fondotoce prendiamo per Mergozzo lasciandoci l’omonimo lago sulla sinistra. Il paese che si affaccia sul lago è sempre molto carino ma decidiamo di proseguire. La strada si libera dal traffico e possiamo aumentare leggermente l’andatura ma senza esagerare. I paesini si susseguono e alle 12:00 arriviamo a Malesco dove ci attendono Jennifer e i nostri vicini di casa.
Mentre Silvano e Alessandra vanno veramente a verificare che sia tutto ok, noi iniziamo a sederci al bar “il monello” in centro per un veloce aperitivo prima di ripartire verso Arvogno dove ci attendono alla baita del moro per pranzo.
la strada qui è un filo più brutta (qualche strettoia, asfalto abbastanza ondulato) ma in poco più di 15 minuti siamo arrivati. Che si mangia di buono? Beh, un giro di antipasto non fa mai male, soprattutto se diviso tra tutti (prosciutto della valgrande, lardo, salame, cipolline in agrodolce, formaggi locali, melanzane olio e menta, fagioli con salsa) a cui segue un buon primo/secondo a scelta… qua la polenta è buona perciò polenta con funghi e salsiccia (lo so, sono goloso!) e per chiudere frutti di bosco con gelato, caffè e una buona genziana per sgorgare…
Ripartiamo per tornare a casa, stavolta strada alternativa.
Puntiamo verso il lago d’Orta e, dopo aver percorso il Sempione, usciamo a Gravellona Toce, tappa benzina (colpa mia, la 848 non ha autonomia oltre i 160km) e in poco tempo siamo a Omegna. Sul lungolago ci fermiamo a bere qualcosa di fresco (nel frattempo è uscito il sole e ora fa molto caldo) prima di risalire in sella, percorrere la statale che costeggia il lago d’Orta e fare ritorno a casa. Totale: 220km per una giornata divertente e in buona compagnia che, anche se alla fine sono un po’stanco fisicamente, mentalmente sono felice, rilassato e pronto ad affrontare una nuova settimana lavorativa!
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