DEFIBRILLATION DAY

Giornata nazionale per sensibilizzare alla defibrillazione precoce con prove pratiche dimostrative nelle strade e nelle piazze italiane; a tal fine è importante lavorare sulla cultura della defibrillazione precoce, partendo dall’esperienza di volontarie e volontari e dal radicamento territoriale delle pubbliche assistenze.

Questa iniziativa nasce dalla collaborazione di ANPAS, con l’Associazione Progetto VITA-ODV e con IRC Comunità-APS con le quali lo scorso 28 febbraio è stato sottoscritto un protocollo di intesa per il progetto FACILEDAE.

Le Associazioni organizzeranno sul proprio territorio uno o più punti informativi rivolti alla cittadinanza, con manichini e DAE trainer per dimostrazioni pratiche e simulazioni.

Niente roba da ER, niente scene da film: due cerotti, un pulsante da schiacciare e il torace della persona che si muove leggermente per la scossa che, si spera, riesca a far ripartire il cuore.

Philips Heartstart HS1 | Defibrillatoreshop.it

DEFIBRILLATION DAY

Giornata nazionale per sensibilizzare alla defibrillazione precoce con prove pratiche dimostrative nelle strade e nelle piazze italiane; a tal fine è importante lavorare sulla cultura della defibrillazione precoce, partendo dall’esperienza di volontarie e volontari e dal radicamento territoriale delle pubbliche assistenze.

Questa iniziativa nasce dalla collaborazione di ANPAS, con l’Associazione Progetto VITA-ODV e con IRC Comunità-APS con le quali lo scorso 28 febbraio è stato sottoscritto un protocollo di intesa per il progetto FACILEDAE.

Le Associazioni organizzeranno sul proprio territorio uno o più punti informativi rivolti alla cittadinanza, con manichini e DAE trainer per dimostrazioni pratiche e simulazioni.

Niente roba da ER, niente scene da film: due cerotti, un pulsante da schiacciare e il torace della persona che si muove leggermente per la scossa che, si spera, riesca a far ripartire il cuore.

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DEFIBRILLATION DAY

Giornata nazionale per sensibilizzare alla defibrillazione precoce con prove pratiche dimostrative nelle strade e nelle piazze italiane; a tal fine è importante lavorare sulla cultura della defibrillazione precoce, partendo dall’esperienza di volontarie e volontari e dal radicamento territoriale delle pubbliche assistenze.

Questa iniziativa nasce dalla collaborazione di ANPAS, con l’Associazione Progetto VITA-ODV e con IRC Comunità-APS con le quali lo scorso 28 febbraio è stato sottoscritto un protocollo di intesa per il progetto FACILEDAE.

Le Associazioni organizzeranno sul proprio territorio uno o più punti informativi rivolti alla cittadinanza, con manichini e DAE trainer per dimostrazioni pratiche e simulazioni.

Niente roba da ER, niente scene da film: due cerotti, un pulsante da schiacciare e il torace della persona che si muove leggermente per la scossa che, si spera, riesca a far ripartire il cuore.

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LA TEMPESTIVITA’ DEI SOCCORSI

Europei di calcio, partita Danimarca-Finlandia, 43° minuto. Christian Eriksen crolla a terra. Arresto cardiaco. il calciatore danese ha 29 anni. Possibile che sia veramente vittima di un arresto cardiaco? La risposta è (purtroppo) SI.
Non mi soffermerò sulle cause che hanno portato all’arresto cardiaco del giocatore perché non ne ho le competenze ma voglio invece sottolineare 2 aspetti fondamentali di questo episodio.
Il primo è che la catena dei soccorsi ha funzionato perfettamente (riconoscimento immediato dell’arresto cardiaco, inizio immediato delle manovre rianimatorie e defibrillazione precoce) che hanno permesso di salvare la vita al giocatore.

Qui però voglio fare un appunto: il defibrillatore è un apparecchio che tratta solo determinate casistiche di arresto cardiaco e la fortuna ha voluto che fosse una di quelle che hanno colpito Christian Eriksen. Quindi togliamoci dalla testa che il defibrillatore è una certezza nella sopravvivenza del paziente! Saperlo usare è un plus e sono assolutamente favorevole alla sua diffusione e all’utilizzo da parte della popolazione ma non voglio che passi il messaggio “c’è il defibrillatore, allora sicuramente lo salvo!”. Approfondirò in un futuro post il discorso della defibrillazione.

L’altro aspetto positivo che voglio evidenziare è quello della squadra: in un momento così delicato e in un mondo che vuole sempre essere di più un reality hanno fatto muro e hanno protetto la privacy del giocatore e dello staff medico intervenuto mentre lavoravano.


Di tutto ciò comunque la cosa più importane è una sola: che Christian Eriksen stia bene!