Durante l’anno mi è stato conferito l’incarico di docenza in un istituto professionale come docente di sicurezza sul lavoro. Il corso, per questo tipo di scuola, è necessario sia per l’accesso ai laboratori sia per i successivi tirocini formativi. Secondo quanto riportato nell’articolo 2 comma 1 lettera a) del D.Lgs 81/08 viene definito lavoratore.
Persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari.
Pertanto il tirocinante viene equiparato al lavoratore (per fortuna!).
Il problema però sono gli studenti di oggi. Attenzione meno di zero, casino in aula, maleducazione alle stelle. Ad oggi bestemmie e termini scurrili nel loro vocabolario è all’ordine del giorno. Riuscire a far mettere insieme una frase senza un turpiloquio è quasi impossibile.
E pensare che l’articolo 724 del codice penale recita “Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità, è punito con la sanzione amministrativa da euro 51 a euro 309“
Non sono un santo perché anche a me scappa il termine colorito ma ai miei tempi, se avessi tenuto un comportamento del genere a scuola, non solo i professori mi avrebbero preso a calci ma avrei preso altrettanto a casa se malauguratamente avessi preso una nota!
Tralasciando l’aspetto del linguaggio alla base c’è comunque la assoluta mancanza di educazione e di voglia di fare qualsiasi cosa. Il cellulare è fonte di distrazione continua, tanto che in alcune classi è stata posizionata una scatola dove riporli prima di iniziare la lezione (ma per farglieli depositare è già una guerra!). La cosa che però più mi ha spaventato è la completa mancanza di interesse verso la materia anche di fronte ai numeri prospettati (più di 1300 morti, 560000 infortuni e oltre 55000 malattie professionali nel solo 2021). A nulla è servito nemmeno fare una rassegna stampa dove, ogni giorno, sui quotidiani c’è sempre qualche notizia nuova di feriti o peggio ancora di morti sul lavoro per stimolare la loro attenzione così come nemmeno specificare che sono corsi obbligatori per legge (e che saranno comunque costretti a frequentarli quando lavoreranno!)
Parlando con un mio ex compagno di università che fa il docente anche lui ha notato questa mancanza totale di interesse verso qualunque cosa. E pensare che questo è il momento in cui si plasma il loro futuro… Altro che “Stay Hungry” della famosa citazione di Steve Jobs!
Ricorderò sempre l’insegnamento ricevuto anche in Università dal Professor Rovida che, dopo aver spedito via uno studente per il suo abbigliamento ci disse “Voi diventerete ingegneri e un ingegnere deve sapere anche vestirsi in maniera consona all’ambiente e all’occasione in cui si trova. L’esame è un momento importante della vostra carriera accademica pertanto imparate a vestirvi adeguatamente per questo momento istituzionale!”. Da quel giorno ho sostenuto tutti gli esami in camicia…
Correva l’anno 1983 e nel film “Vacanze di Natale” (l’unico vero e inimitabile cinepanettone!) Donatone Braghetti (interpretato da Giudo Nicheli) mentre è a Cortina d’Ampezzo declina l’invito della moglia a pattinare con un:
Personaggio carismatico, sempre pronto alla battuta e soprattutto all’improvvisazione con l’inserimento di slang in inglese, divenne principalmente conosciuto al pubblico per i ruoli interpretati nelle commedie italiani in cui ricopriva il ruolo del ricco industriale milanese o, come ne “i ragazzi della 3°C” il ruolo del Commendator Camillo Zampetti. . Un esempio di improvvisazione la si ricorda sempre in “Vacanze di Natale” dove, al termine della battuta, aggiunse improvvisamente un “Alboreto is nothing” che divertì la produzione e decisero di lasciarlo nel film (da notare anche l’ “impresa” compiuta….)
Il Dogui (soprannome derivante dall’inversione delle sillabe del suo nome), odontoiatra nella vita reale, se ne andava il 28 ottobre 2007, lasciando un vuoto tra i caratteristi nel cinema italiano. See you later, Dogui!
Fino al 2008 il campionato mondiale superbike era caratterizzato dalla Superpole: dopo le prove ufficiali in cui si decretava la classifica dei tempi sul giro in cui tutti i piloti potevano girare in pista, si iniziava con lo show della Superpole. Ogni pilota aveva a disposizione un giro secco per fare il miglior tempo e partire dalla casella più avanzata della griglia di partenza.
In termini di spettacolo, era possibile vedere ogni pilota avere la pista libera per poter fare quanto di meglio la moto gli permetteva.
Basta vedere quanto sta succedendo a Sepang: Morbidelli si è preso ben 2 long lap penalty per aver ostacolato sia Bagnaia che Marquez durante il loro giro lanciato costringendoli a chiudere il gas e perdere l’opportunità del giro buono. In più, nella MotoGP di oggi (ma anche degli ultimi anni…), non c’è sessione di prove dove qualcuno aspetta qualcun altro perché possa fargli da traino. Stessa cosa avviene in Moto3, dove ad Aragon Adrián Fernández è stato bloccato da due meccanici dello Sterilgarda Max Racing mentre usciva dal box per sfruttare il gancio buono per il gioco delle scie. Ovviamente il gesto dei 2 meccanici è stato condannato da più parti e si è giunti al licenziamento da parte dello steso Max Biaggi, proprietario del team.
Per questo servirebbe la cara, vecchia superpole dove si vedrebbe veramente il pilota quanto sa fare la differenza rispetto ai suoi avversari.
Lascio qui sotto un breve clip storico della SuperPole di Troy Bayliss ad Hockenheim nel 2000 commentato dal compianto Giovanni Di Pillo
Oggi terminiamo la crociera. Le valigie durante la notte sono state ritirate e abbiamo solo il bagaglio a mano. Andiamo per l’ultima colazione a “L’Oliveto”, anche perché non possiamo non salutare Will prima di andarcene. Infatti, lui ci propone un “Chiama casa, manda altri soldi e ricominciamo giro!”. Sarebbe bello, ma impegni a casa ci aspettano quindi dobbiamo per forza rientrare. La colazione come sempre è abbondante. Prima di andare però una foto ricordo con lui che ha coccolato Jennifer con il suo solerte “gluten free” era d’obbligo (e per l’occasione si è tolto qualche secondo la mascherina FFP2 che, come tutto il personale, indossava costantemente)
Il nostro sbarco è segnalato come ARANCIONE L alle ore 11:00 quindi che facciamo visto che alle 8:00 la cabina doveva essere liberata? Ponte 8 a goderci Savona e il suo sole.
Alle 10:30 proviamo a scendere e in realtà possiamo già sbarcare. Arrivati al terminal recuperiamo le valigie, passiamo a ritirare le chiavi della macchina e, con un filo di tristezza, dichiariamo finite queste vacanze.
TIRIAMO LE SOMME
Partiamo dalla cosa più importante, la nave: voto 10 e lode Una nave nuova, tecnologicamente avanzata, se vogliamo anche in parte green visto che è alimentata a LNG e quindi abbatte le emissioni inquinanti. Una nave che non si sente (sul ponte di notte l’unico rumore era lo sciabordio delle onde) e che pare ferma (non abbiamo minimamente percepito di essere in navigazione)
Il personale addetto alle pulizie: voto 10 un incessante esercito di persone che, a qualsiasi ora del giorno e della notte, non si ferma mai per avere una nave pulita e profumata. Persone che, anche nel pieno delle attività, vegliavano perchè non vi fosse nulla a terra. Persone che, con tanto olio di gomito, tenevano pulite anche le tappezzerie.
Il personale di camera: voto 9 Camera rifatta tutti i giorni, l’unico giorno che ha tardato a farla (erano le 13 e stavamo prendendo lo zaino per l’escursione si è scusato fino alla morte per non aver ancora rifatto la camera…) Che poi, anche se la rifaceva alle 18, non cambiava nulla. Anche i teli, indipendentemente dal nostro “lo riutilizzo” li cambiava sempre.
Personale di sala: voto 10 Cerimoniosi al massimo, alcuni più schivi (soprattutto i filippini) altri più espansivi, ma nessuno che abbia dato fastidio o che si sia preso confidenze eccessive, tutti gran professionisti e direi molto pazienti, visto il megavassoio che dovevano portare facendo anche lo slalom tra i bambini lasciati sguinzagliati dalle famiglie.
Personale ai bar: voto 9 Ogni tanto qualche sbavatura (Montenegro senza il ghiaccio richiesto, una cocacola non consegnata), ma sicuramente, considerando la mole di lavoro, è perdonabile la svista. E soprattutto, andare a non cozzare contro le orde di turisti che vagano per i saloni facendo selfie e guardando in aria (comunicazione di servizio per chi capisce: come i servizi ANPAS a Expo2015), in mezzo a musica e spettacoli, in condizione di luce non sempre buona, è roba che Alberto Tomba spostati proprio!
La cabina: voto 8 Spaziosa, confortevole, ma la climatizzazione… non è stata ottimale. Questo condizionerà la mia prossima crociera nel senso che prenderò una cabina con balcone così quando sarà freddo, potrò aprire la porta e fare entrare del caldo!
Servizi di bordo: voto 9 Non manca nulla, nemmeno la lavanderia per i più zozzoni che si sporcano 3 maglie a pasto! Nota: non abbiamo usufruito dei pacchetti internet, ma qualcuno si lamentava che la rete era di scarsa qualità e velocità, roba che in cabina ogni tanto non si connetteva.
L’app Costa: voto 5 7 giorni di crociera, la continua richiesta di effettuare l’esercitazione di sicurezza, ma soprattutto i 20 login che ho dovuto fare (e che non sempre andavano a buon fine)… in più ogni tanto ci si trova qualche cosa di strano e che si perde tempo a chiarire (vedi addebito doppio di gita a Valencia quando quella da pagare era quella di Marsiglia, ma segnata a 0€…)
La cucina: voto 8,5 La cucina per me che sono “sano” è stata ottima, cibo ben cucinato, ben impiattato, porzioni giuste da alzarsi da tavola e non avere fame così come da non necessitare di allentare la cintura. Chi vuole un’abbuffata alla Bud/Terence deve rivolgersi al ponte 8 a “la bottega dei sapori”. Per Jennifer invece è stata un po’ troppo ripetitiva e poco fantasiosa. Forse sarebbe il caso di rivedere questa sezione dando un po’ più di scelta anche a chi, come lei, ha delle intolleranze alimentari…
I tour: voto 8 Organizzati bene, promossi tutti meno che Ibiza. Come scrivevo, invertire il percorso è stata una pessima idea e tutti l’abbiamo un po’ criticata. Sconsiglio pertanto “#costagram a Ibiza”. Le guide incontrate a Roma, Valencia e Marsiglia tanto di cappello per la loro parlantina e per la disponibilità dimostrata.
I turisti: voto 4 Ogni tanto la maleducazione la fa da padrona… Dalla tappa di Valencia, il numero di mozziconi di sigarette a terra per la nave è aumentato. Coincidenze? non credo… Durante la presentazione delle procedure di sbarco al Colosseo (ed eravamo in 2000 a scendere a Savona) gente che urlava per parlarsi tra loro. Sai che c’è questa attività? Spostati altrove oppure non infastidire. Se lo facessi con te quando devi sbarcare tu e poi non capissi nulla saresti felice? Al ristorante leggi la mail e sbotti con il tuo compagno “E secondo loro io che c***o posso fare qui sulla Costa Toscana in mezzo al mare?!?” Semplice, non leggi le mail, non spacchi le balle agli altri e soprattutto ascolta tuo figlio che ti dice “Forsa mamma è meglio se esci a litigare…” (i bambini, la voce della verità). La lista sarebbe lunga…. Tralascio poi piatti, bicchieri, teli e quant’altro lasciato agli “schiavi” Costa (2 luglio 1839: sulla nave Amistad, che trasporta schiavi della Sierra Leone verso Cuba, scoppia una rivolta. Nel 202x potrebbe esserci una replica…). Il buon senso e l’educazione dove sono? Dimenticavo le 2 chicche: la Sciura Maria di turno che si lamentava che c’era troppa gente a bordo e il cummenda che non voleva fare la coda alla reception (e non sei il Dogui a Cortina con la tessera freccia alata…) Qui Costa Crociere purtroppo non può farci nulla.
RIFAREI LA CROCIERA?
Si, la rifarei ma… Ma non la rifarei l’anno prossimo. Sicuramente l’idea di viaggiare e vedere giorno dopo giorno un paese diverso è bella, di sicuro appoggiarsi a Costa per i tour è una buona idea per non avere lo sbattimento di capire dove, come, quando e soprattutto con il rischio di perdere la nave. Di sicuro il ritorno a bordo e trovarsi tutto pronto ed essere coccolati non è male. Lo “scendo a bere un caffè e salgo” va bene anche quello (magari da fare a Napoli) ma mi è mancata la sabbia sotto i piedi e il sale sulla pelle tipica delle giornate in spiaggia. A sentire dei crocieristi incalliti, il livello della Costa è nettamente superiore alle altre compagnie quindi, quando sarà il momento, cercherò di rifarla con Costa Crociere. Riassumendo in due parole l’esperienza: positiva e consigliata. Almeno una volta va fatta!
Detto ciò, lascio il lavoro di cruise/food/holiday blogger a chi è del mestiere, queste sono solo il resoconto delle mie vacanze insieme a Jennifer e soprattutto mie riflessioni personali su questa crociera che potrebbero non essere la consuetudine di quanto accade a bordo…
Motomondiale 2022, circuito di Phillip Island. Uno dei circuiti più spettacolari per via del paesaggio mozzafiato che si vede in alcuni punti del circuito, sia per le caratteristiche del tracciato. Danilo Petrucci, proprio qualche giorno fa ha twittato “Le fasi della vita dovrebbero essere: nasci, cresci, vedi un giro di Stoner a Phillip Island, ti riproduci e poi muori.”
Come ben sapete, girare in pista a questi livelli comporta dei rischi. Già in passato Iannone ha prima centrato in gara un gabbiano (2014) mentre l’anno successivo a fine prove ha incrociato un canguro (2015). Quest’anno dei rischi ne sa qualcosa Navarro non per opera di un animale. Durante la gara, molto probabilmente per aver aperto troppo presto il gas e con l’elettronica che non ha fatto al 100% il suo lavoro, è caduto e il povero Simone Corsi che lo seguiva non ha potuto evitare l’impatto (cliccando sulla foto qui sotto vi rimando al video su YouTube)
Fin qui nulla di nuovo, nel mondo delle corse le cadute ci sono sempre state, alcune senza esiti negativi, altre con risultati infausti. Quello che però fatico a comprendere è come la Direzione Gara non abbia esposto subito la bandiera rossa per fermare la gara: Navarro infatti non si è rialzato ed è dovuto intervenire il personale medico. Non si può certo dire che non fossero in una posizione pericolosa perché, come potete vedere dall’immagine qui sotto, pilota e personale medico erano a bordo pista con le moto che sfrecciavano in solo regime di bandiera gialla!
E si che DORNA ha già avuto un precedente (o se vogliamo usare un termine più da sicurezza sul lavoro, un near miss) molto importante: durante le prove del GP di Inghilterra a Silverstone, Marquez in regime di bandiera gialla è caduto per poco non falciava pilota e personale che erano nella via di fuga per soccorrere un precedente incidente (Marquez verrà poi sanzionato di 2 punti sulla licenza).
Dov’è la sicurezza per il pilota e per chi era li a soccorrere? Dobbiamo aspettare una tragedia? Il GP di Formula 1 di settimana scorsa non ha insegnato ancora nulla?
Oggi se ne è andato un giornalista, un uomo ma soprattutto un motociclista che, con le sue telecronache, ha saputo scaldare gli animi negli anni d’oro della Superbike: Giovanni Di Pillo.
È grazie a lui che ci si è appassionati alle corse delle derivate di serie che commentava con grande enfasi. Oltre ad essere stato un bravissimo commentatore era un esperto giornalista e lo speaker ufficiale del Mugello.
Una delle vicende meno note fu questa: Nel 1994 Giancarlo Falappa, pilota italiano impegnato nel mondiale SBK, ebbe un terribile incidente sul circuito di Albacete finendo in coma. In questi lunghissimi 38 giorni di coma si temette il peggio (lesioni terribili che inducono i medici a dichiarare un serio pericolo di vita, la diagnosi parla di “trauma craneoencefalico grave). Si tentò il tutto per tutto coinvolgendo anche Giovanni Di Pillo che registra un nastro con gli highlights della gara di Misano, dove il ducatista aveva trionfato sull’americano Scott Russel e il nastro si concludeva con “Svegliati Giancarlo, Russel sta arrivando!”. Sarà stato l’incitamento di Di Pillo a dare a Falappa la forza di riaprire gli occhi?
Grazie Giò per le emozioni che hai saputo trasmetterci.
Per chi non lo avesse mai “conosciuto” sugli schermi, potrà sentirlo in questi clip
Svegliarsi e dall’oblò vedere il sole sorgere sul mare non ha prezzo! Abbiamo qualche ora di navigazione e poi saremo a Marsiglia per l’ultima tappa del nostro tour Costa. Facciamo colazione con Will che come sempre ci accoglie calorosamente e facciamo colazione. L’idea di mettersi al ponte 18 a prendere il sole però viene presto variata perché c’è vento e il clima lassù è poco piacevole, meglio il nostro caro ponte 8 dove ci mettiamo comodamente su uno sdraio ad abbronzarci. In un baleno arrivano le 11 e direi che possiamo bagnare la bocca con un buon aperitivo del Kartell Cafè per tirare l’ora di pranzo (“Ma la libidine è qui Amore! Sole, Whiskey e sei in pole position!“) prima di scendere a cambiarci per essere pronti al tour pomeridiano.
Per pranzo oggi lo chef ci delizia con (menù completo qui)
Panzanella, tagliatelle di seppia marinate alla mediterranea, bisque di crostacei
Lasagna al gorgonzola e noci
Spiedino di pesce spada, tonno e seppia arrostito al forno
Mousse al cioccolato con streusel di nocciole
Veloci come fulmini alle 13:30 siamo sul pullman con la guida. Partenza per la prima tappa che è lungo il porto e ci aspetta una degustazione di olio e di cioccolato a base d’olio. Ci illustrano i vari prodotti che degustiamo e i sapori che si sprigionano in bocca sono molto piacevoli. ok, non possiamo tornare a casa senza un po’ di cioccolato, vero Jennifer?
Proseguiamo il tour a piedi passando dalla Cattedrale di Santa Maria Maggiore, voluta a tutti i costi da Luigi-Napoleone Bonaparte e, a detta della guida, a causa di una scelta errata dei materiali in relazione al luogo di costruzione, è perennemente in manutenzione…
Passiamo anche per le viuzze più povere di Marsiglia tra cui la Rue di Panier, dove una volta le signore calavano dal balcone il paniere per farsi caricare la spesa. Ci racconta inoltre che è la zona più povera della città ma di come ogni abitante faccia qualcosa per renderla più bella, mettendo piante e altro per abbellire quanto possibile la parte publica.
Si prosegue poi nella piazza dove da una parte c’è un vecchio bar dove si incontravano all’epoca due celebri attori che si chiamavano Gino Cervi e Fernandel e dall’altra il Vecchio palazzo della Carità, divenuto ora certo di congressi e museo ma durante la guerra mondiale sede dei Nazisti. Sempre percorrendo le viuzze del centro vediamo anche piccoli teatri e arriviamo a quella che è la più vecchia saponeria di Marsiglia (che per definizione, il sapone deve essere fatto al 72% di olio). Ci racconta la storia del sapone, di come poi sia stato arricchito con profumi ed essenze e infine su quello che viene considerato un portafortuna qui a Marsiglia: la cicala (regalandola a una persona gli si augura tutto il meglio)
Passaggio al vecchio porto con qualche cenno storico e, anche se non previsto, passiamo davanti a Fort Saint-Jean dove ammiriamo l’ingresso del vecchio porto che da sul mediterraneo prima di tornare al pullman che ci riporta in nave.
Doccia e mentre ci prepariamo la Costa Toscana salpa per Savona… Intanto godiamoci l’ultima serata prima di ritirare tutto in valigia.
Al ristorante “L’Argentario” ci attendono. Paolo, Daniela e i figli arrivano poco dopo di noi e iniziamo a parlare delle rispettive gite di oggi mentre Ajay sempre vigile su di noi ci serve le portate e ci mantiene il vino a livello nel bicchiere. Anche per stasera la cena è stata portata a termine.
Insalata di mare ligure con patate schiacciate, olive e basilico
Zuppa di pasta con provola e patate
Branzino ripieno ai frutti di mare servito con zucchine trifolate
Karamel: streusel croccante alle nocciole, caramello morbido, namelaka cioccolato al caramello, biscuit finanziere al pralinato di nocciola
Non possiamo che complimentarci con lui per il servizio impeccabile, cosa che facciamo anche con il maître di sala Erwinn.
Passiamo al “Colosseo” a vedere cosa c’è di bello stasera e lo spettacolo si intitola “Lava”. Vi lascio uno spezzone dello spettacolo per farvi capire la bravura degli artisti (ma anche di tutti i tecnici per la scenografia e i giochi di luce/suono).
Prima di andare a letto ci concediamo un’ultima passeggiata sulla “Infinity Walk” e ci fermiamo a prua a guardare il cielo che, grazie al poco inquinamento luminoso della nave, lo fa apparire molto più bello di quanto siamo abituati a vederlo
Per essere scattata con un cellulare… direi che qualche stella si vede 🙂
Andiamo verso la stanza, all’Infinity bar a poppa la DJ continua la sua attività alla consolle e i baristi servono drink in continuazone, ritorniamo in zona più tranquilla e ci scattiamo le ultime foto in ricordo di questa crociera.
Arrivati in cabina, troviamo sulla porta le etichette bagaglio, dobbiamo applicarle alla valigia e lasciare tutto fuori dalla porta entro la 1:00, il personale Costa ancora una volta lavora nella notte per noi…
Con oggi si conclude il campionato del mondo di Formula 1. Max Verstappen è campione del mondo per la seconda volta ma…. la F1 ne esce con una credibilità notevolmente ridotta.
Già lo scorso anno il finale fu deciso ad Abu Dhabi dopo un campionato in cui applicazioni imprevedibili e incoerenti del regolamento da parte degli ufficiali di gara responsabili delle procedure e della sicurezza in pista. Già avere un regolamento che da spazio ad interpretazioni così non è ammissibile a certi livelli. Mettendo da parte quanto successo lo scorso anno, torniamo al mondiale 2022.
Sicuramente dobbiamo fare i complimenti alla Red Bull per la bravura di tutto il team e la Ferrari dovrà invece mettere in discussione il muretto molti episodi scellerati accaduti durante la stagione (tanto per menzionarne uno, il pit stop senza una gomma a Sainz…). I problemi meccanici invece che hanno mandato in fumo la macchina possono essere anche “perdonati” visto che non è stata una costante di tutto l’anno.
Il problema è che le decisioni vengono prese in tempi differenti e non in maniera equa. Nello scorso GP a Marina Bay, Perez ha subito una penalità di 5 secondi per “distanza non mantenuta” in regime di safety car. Decisione arrivata dopo 2 ore dalla fine della gara. Leclerc invece nella gara odierna è stato sanzionato sempre di 5 secondi ma immediatamente dopo la gara con una decisione lampo. Quindi, le decisioni le si prende o subito per tutti o dopo un certo tempo per tutti!
Analogamente allo scandalo del budget cap della Red Bull: se hanno già finito di indagare perché aspettare a domani per comunicare il risultato e quindi sanzionare? Ridicoli!!! Anche perché a quei livelli, sforare il budget significa avere un pacchetto di aggiornamenti più consistenti per essere più competitivi o per ridurre il gap con gli avversari. E non si parla del costo del pezzo nuovo ma del costo di studio della nuova soluzione…
Chiudo infine il post con una cosa inconcepibile: la sicurezza in pista. Quanto successo il 5 ottobre 2014 guarda caso sempre qui in Giappone al povero Jules Bianchi non è servito a nulla. A causa della pioggia battente (come oggi) Bianchi perse aderenza sulla sua monoposto, uscì di pista a fortissima velocità e andò a impattare violentemente contro una gru mobile ferma nella via di fuga per rimuovere una vettura uscita il giro precedente.
Oggi stessa cosa: Dopo il primo giro, rientrando in pista per accodarsi alla Safety Car, Pierre Gasly ha incrociato un trattore utilizzato per il recupero delle auto procedeva sul tracciato in direzione opposta alla sua… Stiamo scherzando?
Dov’è la sicurezza tanto predicata? e si che a Monza, pochi giorni fa un’analoga situazione di pericolo si è verificata…
Insomma, sarebbe ora che la F1 iniziasse a pensare a fare le cose più seriamente altrimenti i tifosi si stancheranno molto, molto presto….
Il paracetamolo ha fatto il suo sporco lavoro e, anche se non al 100%, siamo operativi. Sbarco previsto ore 8:15 già in banchina, pullman 7 o 8 già assegnati. Usciamo e troviamo subito Whaid il cabin steward che ieri, vedendoci non troppo in forma ci chiede come va oggi e se siamo riusciti a riprenderci. Colazione veloce al solito ponte 5 con Will che appena arriviamo ci fa accomodare e subito fa segno a tutti i colleghi “Gluten free! Gluten free!” indicando Jennifer. Sia mai che non le danno da mangiare!! Per me invece arriva subito con il caffè, oggi riparto con i mix da 1 a 4, sinceramente la colazione salata non mi attira.
Scendiamo dalla nave e saliamo sul pullman (a proposito, le mascherine FFP2 vengono fornite dalla MyTour di Costa) dove la guida inizia a farci vedere la parte più nuova di Valencia, progettata quasi interamente da Santiago Calatrava, per poi trovarci nella parte più storica.
Scopriamo assieme a lui il mercato centrale, la chiesa de Sant Joan del Mercat, la Estrecha (il palazzo più stretto di Spagna), Plaça Redonda, la torre del telegrafo. Piccola tappa organizzata dalla guida per degustare una spremuta di arancia (che è uno dei prodotti tipici di Valencia). Riprendiamo con Plaça de la Reina con in fondo la Cattedrale in cui è conservato il Sacro Graal, la Basilica de la Mare de Déu dels Desamparats, Plaça dell’Almonia e infine arriviamo alla torre di Serrano che faceva parte delle vecchie mura della città. Le cose da vedere sono veramente tante!
Siamo arrivati alla fine e abbiamo 1 ora di libertà… torniamo in nave o ce la giochiamo in centro? Opzione 2, subito su alla vetta della torre di Serrano per vedere Valencia dall’alto, poi giretto per le vie del centro e alla fine di corsa alla navetta.
Qui partone le solite polemiche sterili sui posti dei pullman, come se la nave partisse senza avere tutti a bordo (senza quelli fuori per i tour). Noi restiamo tranquilli e saliamo per ultimi senza problemi, ci portano alla nave e saliamo anche noi senza problemi… una magia! Andiamo a mangiare che è meglio… vediamo lo chef che propone (qui il menù)
Punta d’anca marinata ripiena al formaggio e noci
Cannelloni ripieni al formaggio profumato al tartufo gratinati al forno
Sandwich di branzino arrostito alla paprika dolce, aglio e timo, cavolo pak choi, patate arrostite al rosmarino, intingolo di pomodorini e olive alla mediterranea
Torta al cioccolato e caffé
Ottimo! Visto che la nave salpa alle 15:00 riusciamo a uscire in tempo per vedere la partenza. Sul ponte di comando si vede il Comandante trafficare per uscire: davanti a noi c’è un’altra nave da crociera. piano piano la Costa Toscana si allontana dal molo e inizia una lenta rotazione. Sull’altra nave invece ci guardano con ammirazione e non posso che capirli, la nostra nave è veramente un gioiello. Il Capitano poi decide di salutarli con 3 colpi di sirena mentre completiamo la manovra e ci dirigiamo verso l’uscita del porto con rotta in direzione Marsiglia. Il cielo come sempre non è per nulla dalla nostra parte e passeggiamo sulla nave tutto il restante pomeriggio e godendoci dal ponte 18 il panorama (sulla sinistra della nave c’è la costa e comunque si incrociano altre navi commerciali) prima dell’aperitivo pre cena
Spritz Hugo per Jennifer e Americano per me
Doccia e cena… Qualcuno penserà che mangio solo io, in realtà lascio all’ultima “puntata” le considerazioni su questa vacanza in crociera e parlerò anche dei menù gluten free di Jennifer. Ci attendono al tavolo a fianco al nostro Paolo e famiglia
Salmone gravadlax battuto a coltello con crema di avocado, gocce di formaggio e cipolla croccante
Spaghetti di Gragnano saltati con salsa ai frutti di mare
Trancio di pesce spada alla palermitana, battuta di pomodorini, olive verdi e capperi
Arabica: cremoso al cioccolato, ganache al cioccolato bianco e caffe, biscuit al cioccolato, gelée di lamponi e croccante di mandorle e cacao
Finita la cena andiamo tutti insieme al “Colosseo” per il caffè e assistere allo spettacolo, anzi, agli spettacoli.
Finita anche questa giornata, andiamo a letto e ci riposiamo per l’ultimo tour di domani a Marsiglia dove attraccheremo verso le 13:00