RISOTTO CACHI E TALEGGIO CON GRANELLA DI MANDORLE

Nuova puntata de “I risotti del turno del venerdì” e , ringraziando la SOREU che non ci ha attivati (ovviamente solo perché non c’erano urgenze in zona!) questa sera abbiamo provato il risotto cachi e taleggio con granella di mandorle.

INGREDIENTI

  • 600g di riso
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • 2l di brodo vegetale
  • 5 cachi ben maturi
  • 200g di taleggio
  • 50g di mandorle
  • olio, sale q.b.

PROCEDIMENTO

  • Preparare il brodo vegetale
  • Mettete nella pentola un filo d’olio e aggiungete il riso facendolo tostare per bene (circa 5 minuti)
  • Aggiungete il bicchiere di vino bianco e fate sfumare
  • Aggiungete il brodo vegetale e iniziate la cottura
  • A metà cottura aggiungete i cachi frullati
  • Continuate la cottura finchè mancheranno 2 minuti a completamento della cottura quindi aggiungete il taleggio fino a fine cottura
  • Aggiungete un filo d’olio alla fine e proseguite la mantecatura

Molti mi potrebbero criticare la mancanza di soffritto o altri difetti ma, essendo in turno con più persone e non essendo un ristorante, cerco di evitare ogni possibile problema alimentare a chi è in sede (allergie, intolleranze,…)

IL SATURIMETRO

Durante la pandemia COVID19 uno degli strumenti più menzionati è stato il saturimetro.
Questo semplice apparecchio serve per sapere la quantità di ossigeno presente nel sangue che si è riusciti ad acquisire durante il processo di respirazione.

L’aria che inspiriamo attraverso la respirazione contiene il 21% di ossigeno. Durante il processi di inspirazione, il diaframma (il muscolo che separa la cavità toracica da quella addominale) si contrae e contemporaneamente i muscoli intercostali si contraggono e spingono in alto e in fuori la cassa toracica: all’interno della cassa toracica si crea una depressione e l’aria viene richiamata per compensare questa differenza di pressione (in poche parole i polmoni sono come dei palloncini non vincolati alla cassa toracica). Dopo essere entrata da bocca e naso, passa attraverso la faringe, la laringe, la trachea, i bronchi fino a raggiungere, infine, i polmoni. Quando l’aria giunge ai polmoni, a livello di alveoli polmonari avviene uno scambio gassoso grazie a cui l’ossigeno contenuto nell’aria inspirata entra nel circolo sanguigno, mentre l’anidride carbonica entra nel circolo dell’espirazione: il diaframma si rilascia assieme ai muscoli intercostali e i polmoni vengono compressi: l’aria in pressione tende ad uscire e, ripercorrendo in senso inverso le vie respiratorie, viene espulsa (vi è circa il 5% di anidride carbonica e il 16% di ossigeno residuo…).

I soccorritori, durante la valutazione ABCDE (Airways, Breathing, Circulation, Disability, Exposure) che si esegue sul paziente, posizionano l’apparecchio al punto B (dall’inglese Breathing=Respirazione) durante il quale si esegue OPACS (sigla che significa di Osservo, Palpo, Ascolto, Conto, Saturazione).

I valori possono essere così classificati

  • 100%->96%: Saturazione ottimale
  • 95%->91%: Saturazione sufficiente
  • 90%->86%: Saturazione insufficiente
  • 85% o inferiore: grave ipossia

L’emoglobina è la proteina che rende rosso il sangue. È composta di quattro catene proteiche, due catene alfa e due catene beta, ognuna con un eme a forma di anello che contiene un atomo di ferro al centro. L’ossigeno si lega in modo reversibile agli atomi di ferro e così viene trasportato attraverso il sangue.
L’emoglobina è una straordinaria macchina molecolare che usa il movimento di piccole variazioni strutturali per regolare la sua azione. Nei polmoni, l’ossigeno che inaliamo si lega al ferro nelle molecole di emoglobina, questo fa sì che essa diventi di colore rosso vivo. L’emoglobina ossigenata, o ossiemoglobina, viene trasportata dai polmoni attraverso le arterie, nelle arteriole più strette e poi nei piccoli capillari. I capillari rilasciano l’ossigeno alle cellule dei tessuti, che lo utilizzano per produrre energia. Questo sangue ricco di ossigeno si chiama sangue arterioso. Quando l’emoglobina cede il suo ossigeno alle cellule cambia da rosso vivo a rosso scuro o bluastro/violaceo. L’emoglobina deossigenata viene trasportata ai polmoni attraverso le venule e le vene per raccogliere una nuova riserva di ossigeno. Questo sangue povero di ossigeno si chiama sangue venoso.

Il principio di funzionamento del pulsossimetro è quindi presto detto: sulla parte superiore che viene posizionata sul lato dell’unghia vi è una sorgente luminosa a due componenti, uno rosso visibile e uno infrarosso non visibile. Dalla porta opposta, sotto il dito vi è un fotorilevatore che capta la luce emessa dalla sorgente. In mezzo vi è il dito che funge da “resistenza”.

Conoscendo pertanto il valore di luce emessa e di luce rilevata e prendendo in considerazione solo la componente pulsatile (rappresentata dal sangue arterioso), l’apparecchiatura è in grado di calcolare il valore di saturimetria e il numero delle pulsazioni cardiache.
La quantità di luce trasmessa attraverso i tessuti è quindi convertita in un valore numerico che rappresenta la percentuale di emoglobina satura di ossigeno.

Per questo il monossido di carbonio CO (che ricordo essere gas incolore, inodore e insapore, leggermente meno denso dell’aria ma soprattutto estremamente tossico), sostituisce rapidamente l’ossigeno nel gruppo eme, formando un complesso stabile chiamato carbossiemoglobina, 300 volte più stabile di quello formato dall’ossigeno e risulta è difficile da rimuovere. Questo abuso dei gruppi eme impedisce all’ossigeno di legarsi al ferro per essere trasportato ai tessuti, e può portare alla morte per soffocamento. Il monossido di carbonio inoltre non rende scuro il sangue pertanto e, in caso di ambiente con concentrazioni di CO superiori a circa 35 ppm, il paziente potrebbe presentare valori di saturimetria corretti letti dallo strumento che viene “ingannato”.
Anche le unghie troppo lunghe sono un problema perché il polpastrello potrebbe non cade nel raggio d’azione del fascio luminoso che effettua la misura così come lo smalto o le unghie gel: gli smalti moderni non causano valori più bassi generalmente, ma è meglio toglierli mentre le unghie gel potrebbero generare falsi risultati dovuti alla formulazione del gel.
Infine, le mani fredde: il freddo ha funzione di vasocostrittore e quindi il sangue scorre molto più lentamente nei capillari vasocostretti comportando una permanenza maggiore nel vaso sanguigno dove l’ossigeno continua a essere consumato dai tessuti che lo utilizzano, senza poter essere sostituito da una adeguata quantità di nuovo sangue ossigenato che arriva. Il pulsossimetro leggerà pertanto un valore inferiore a quello che è realmente trasportato nel corpo umano.

RISOTTO AL MIRTO

Parte da oggi (e cercherò di farlo ogni sabato) la rubrica “i risotti del CVA”.
Perché al Corpo Volontari Ambulanza (ma che potrebbe anche essere interpretato come Ci Vogliamo Abbuffare visto che in associazione tutti sono delle buone forchette) non si vive di solo soccorso sanitario ma anche di momenti di condivisione e divertimento con i colleghi che ci sono in turno.
Per questa prima puntata proviamo il risotto al mirto

INGREDIENTI (6 persone)

  • 600g di riso
  • 2l di brodo vegetale
  • 1 manciata di bacche di mirto
  • 1 bicchiere di liquore mirto
  • 150g di pecorino grattugiato
  • 100g di pecorino a pezzettini
  • olio, sale q.b.

PROCEDIMENTO

  • Mettere in un pentolino le bacche di mirto e farle bollire lentamente per almeno 30 minuti
Il “brodo di mirto”
  • Preparare il brodo vegetale
  • Mettete nella pentola un filo d’olio e aggiungete il riso facendolo tostare per bene (circa 5 minuti)
  • Aggiungete il bicchiere di mirto e fate sfumare
  • Aggiungete il brodo vegetale e iniziate la cottura, alternate 1 mestolo di brodo a mezzo mestolo di “brodo di mirto”
  • A fine cottura mantecate con il pecorino grattugiato
  • Impiattare aggiungendo le bacche di mirto cotte e il pecorino spezzettato

L’equipaggio pare aver apprezzato visto che non è rimasto nulla…

Molti mi potrebbero criticare la mancanza di soffritto o latri difetti ma essendo in turno con più persone e non essendo un ristorante, cerco di evitare ogni possibile problema alimentare a chi è in sede (allergie, intolleranze,…)

SOLE, WHISKY… E SEI IN POLE POSITION!

Correva l’anno 1983 e nel film “Vacanze di Natale” (l’unico vero e inimitabile cinepanettone!) Donatone Braghetti (interpretato da Giudo Nicheli) mentre è a Cortina d’Ampezzo declina l’invito della moglia a pattinare con un:

Ma la libidine è qui amore: sole, whisky e sei in pole position! Andate avanti voi che poi vi raggiungiamo… Vai vai…

Personaggio carismatico, sempre pronto alla battuta e soprattutto all’improvvisazione con l’inserimento di slang in inglese, divenne principalmente conosciuto al pubblico per i ruoli interpretati nelle commedie italiani in cui ricopriva il ruolo del ricco industriale milanese o, come ne “i ragazzi della 3°C” il ruolo del Commendator Camillo Zampetti. . Un esempio di improvvisazione la si ricorda sempre in “Vacanze di Natale” dove, al termine della battuta, aggiunse improvvisamente un “Alboreto is nothing” che divertì la produzione e decisero di lasciarlo nel film (da notare anche l’ “impresa” compiuta….)

Ah ah… Ivana, fai ballare l’occhio sul tic! Via della Spiga, Hotel Cristallo di Cortina: 2 ore, 54 minuti e 27 secondi… Alboreto is nothing!!

Il Dogui (soprannome derivante dall’inversione delle sillabe del suo nome), odontoiatra nella vita reale, se ne andava il 28 ottobre 2007, lasciando un vuoto tra i caratteristi nel cinema italiano. See you later, Dogui!

CHIACCHIERE DA BAR SULLA MOTOGP

Questo Weekend si è corso in Malesia, penultimo appuntamento della MotGP2022.

Già sabato avevo detto la mia sulle qualifiche (rivoglio la formula della SuperPole), ma ieri i commenti che ho letto su diversi articoli e anche quanto scritto da certi giornalisti mi lascia basito.

Partiamo dal mezzo meccanico: la Ducati. A Borgo Panigale è dal 2007 con Casey Stoner che non vincono il mondiale. Il buon Filippo Preziosi, padre della “vecchia” Desmosedici ha lasciato il comando a Gigi Dall’Igna il quale, con tanta pazienza e ingegno, ha realizzato la moto che oggi è più performante del lotto. Chiaramente, i team privati hanno solo interesse ad avere moto competitive e quindi Ducati è riuscita a piazzare in griglia di partenza ben 8 moto (team factory Lenovo, Mooney VR46 Racing team, Gresini Racing team, Prima Pramac Racing team). Quando però in passato tutti ambivano ad avere Honda, nessuno gridava al fatto che fosse quasi un monomarca nipponico con almeno 6 Honda in pista (e ricordo che nel 2011 ci furono ben 3 Honda ufficiali affidate a Dovizioso, Pedrosa e Stoner).

Passiamo ora al pilota: Francesco Bagnaia. Pecco nella prima parte della stagione non ha vissuto delle bellissime esperienze, soprattutto quando in Quatar ha ammesso che erano indietro con lo sviluppo della nuova moto. Ci si è messa di mezzo anche qualche caduta e così tutti i vari leoni da tastiera hanno iniziato ad accusarlo e a rompere le palle invocando la sostituzione del pilota. Siamo arrivati a metà campionato (GP Germania) dove il distacco avrebbe fatto pensare che anche questo mondiale era andato. Pecco si è dimostrato forte psicologicamente focalizzando la sua attenzione al risultato (e facendo il ragioniere dove serviva nonostante l’asinata di misurare l’asfalto di Aragon per non stare dietro a Quartararo) mentre Quartararo è incappato in una serie di problemi che l’hanno portato a farsi rosicchiare il malloppo. Aggiungiamo anche che Pecco ha vinto 7 gare contro le 4 di Fabio.

Il grafico del punteggio dei due piloti dopo ogni tappa

Chiudo il posto con le considerazioni sul gioco di squadra: tralasciando che in ogni sport lo si fa, in questo mondiale non mi pare che Pecco abbia avuto tutti questi aiuti di cui si parla. Dopo il “fondo” in Germania ecco cos’è successo:

  • Vince Bagnaia su Bezzecchi (+0.444); 11° Bastianini; Quartararo KO
  • Vince Bagnaia su Vinales (+0.426), Miller 3°, Bastianini 4° (+1.651)
  • Vince Bagnaia su Quartararo, seguono Miller, Bastianini, Zarco; Bastianini Out
  • Vince Bagnaia su Bastianini in volata (+0.023); Marini 4°
  • Vince Bastianini su Bagnaia in volata (+0.043); Quartararo KO
  • Vince Miller; Bagnaia KO
  • Vince Oliveira davanti a Miller (+0.730) quindi Bagnaia (+1.968)
  • Vince Rins, Bagnaia 3°; 4° Bezzecchi e Bastianini 5°; a seguire Marini, Martin e Zarco
  • Vince Bagnaia su Bastianini (+0.270)

Sul fatto che Bastianini abbia fatto gioco di squadra è smentito dai tempi stessi registrati che riporto qui (fonte: sito ufficiale motogp.com). Finchè Bastianini (numero di gara 23) era in scia di Bagnaia (63) e viaggiavano su un certo tempo. Quando le posizioni si sono invertite, Bastianini ha fatto da tappo quindi, al contrario di quanto si dica, stava quasi avvantaggiando Quartararo che recuperava terreno. Qui non è sensazione o altro, è un dato oggettivo del cronometro.
Sul cartello del team Gresini con una semplice indicazione “BAGNAIA”, credo che qualunque team factory chieda non di tirare i remi in barca ma almeno di evitare che i piloti si stendano tra loro inutilmente.

Per chi avesse la memoria corta, vi rimando in Portogallo 2006 dove il team factory Repsol Honda fece il danno: Hayden si giocava il mondiale contro Rossi e Pedrosa pensò bene di stendere il proprio compagno di scuderia rischiando di fargli perdere il mondiale. Ducati visse una tragedia in Argentina 2016 quando, con podio assicurato, Iannone per una entrata troppo decisa stese Dovizioso vanificando il lavoro del weekend…

Portogallo 2006: Pedrosa stende Hayden in lotta con valentino Rossi per il mondiale
Argentina 2016: Iannone (3°) a cannone stende un incolpevole Dovizioso (2°)

RIVOGLIO LA SUPERPOLE!!

Fino al 2008 il campionato mondiale superbike era caratterizzato dalla Superpole: dopo le prove ufficiali in cui si decretava la classifica dei tempi sul giro in cui tutti i piloti potevano girare in pista, si iniziava con lo show della Superpole. Ogni pilota aveva a disposizione un giro secco per fare il miglior tempo e partire dalla casella più avanzata della griglia di partenza.

In termini di spettacolo, era possibile vedere ogni pilota avere la pista libera per poter fare quanto di meglio la moto gli permetteva.

Basta vedere quanto sta succedendo a Sepang: Morbidelli si è preso ben 2 long lap penalty per aver ostacolato sia Bagnaia che Marquez durante il loro giro lanciato costringendoli a chiudere il gas e perdere l’opportunità del giro buono. In più, nella MotoGP di oggi (ma anche degli ultimi anni…), non c’è sessione di prove dove qualcuno aspetta qualcun altro perché possa fargli da traino. Stessa cosa avviene in Moto3, dove ad Aragon Adrián Fernández è stato bloccato da due meccanici dello Sterilgarda Max Racing mentre usciva dal box per sfruttare il gancio buono per il gioco delle scie. Ovviamente il gesto dei 2 meccanici è stato condannato da più parti e si è giunti al licenziamento da parte dello steso Max Biaggi, proprietario del team.

Per questo servirebbe la cara, vecchia superpole dove si vedrebbe veramente il pilota quanto sa fare la differenza rispetto ai suoi avversari.

Lascio qui sotto un breve clip storico della SuperPole di Troy Bayliss ad Hockenheim nel 2000 commentato dal compianto Giovanni Di Pillo

ARROSTO AUTUNNALE

Stasera ho deciso di mettermi ai fornelli e stupire la mia dolce metà visto che farà tardi al lavoro. Vediamo se poi la cena sarà all’altezza delle sue aspettative…

INGREDIENTI

500g di fesa di manzo

  • 200g di funghi
  • 150g di castagne
  • 150g di pancetta a fette
  • brodo vegetale
  • sale, pepe, prezzemolo, olio d’oliva

PREPARAZIONE

  • Preparare il brodo vegetale;
  • Pulire i funghi e farli saltare in padella con olio di oliva, una pizzico di sale e di prezzemolo;
  • Stendere la carne su un piano, salarla e peparla e all’interno mettere i funghi e le castagne sbriciolate grossolanamente, quindi arrotolare su se stessa;
  • Stendere la pancetta su un piano sormontando le fette tra di loro, adagiare al centro la carne e quindi iniziare ad avvolgerla con la pancetta;
  • Legare o steccare il tutto e metterlo in una una pentola sufficientemente grande con olio, sfumare con il vino e proseguire la cottura a fuoco basso (calcolare 1 ora per ogni kg di carne) aggiungendo il brodo per evitare che secchi. Ricordatevi di girarlo per avere una cottura uniforme!
  • A fine cottura lasciarlo per non meno di 10 minuti nella pentola per far assorbire e ridistribuire i succhi all’interno della carne;
  • Tagliare a fette larghe e servire con il fondo di cottura.

Da servire con patate al forno o purea di patate e accompagnarlo con un bicchiere di buon Chianti 😉

EDIT: la presentazione è pessima (al taglio non ha tenuto la fetta e ha avuto tendenza a srotolarsi), il sapore invece è molto gradevole 🙂 Da lavorarci sulla presentazione!

CROCIERA DAY8 – SBARCO E TIRIAMO LE SOMME

Oggi terminiamo la crociera. Le valigie durante la notte sono state ritirate e abbiamo solo il bagaglio a mano. Andiamo per l’ultima colazione a “L’Oliveto”, anche perché non possiamo non salutare Will prima di andarcene. Infatti, lui ci propone un “Chiama casa, manda altri soldi e ricominciamo giro!”. Sarebbe bello, ma impegni a casa ci aspettano quindi dobbiamo per forza rientrare. La colazione come sempre è abbondante. Prima di andare però una foto ricordo con lui che ha coccolato Jennifer con il suo solerte “gluten free” era d’obbligo (e per l’occasione si è tolto qualche secondo la mascherina FFP2 che, come tutto il personale, indossava costantemente)

Il nostro sbarco è segnalato come ARANCIONE L alle ore 11:00 quindi che facciamo visto che alle 8:00 la cabina doveva essere liberata? Ponte 8 a goderci Savona e il suo sole.

Alle 10:30 proviamo a scendere e in realtà possiamo già sbarcare. Arrivati al terminal recuperiamo le valigie, passiamo a ritirare le chiavi della macchina e, con un filo di tristezza, dichiariamo finite queste vacanze.

TIRIAMO LE SOMME

Partiamo dalla cosa più importante, la nave: voto 10 e lode
Una nave nuova, tecnologicamente avanzata, se vogliamo anche in parte green visto che è alimentata a LNG e quindi abbatte le emissioni inquinanti. Una nave che non si sente (sul ponte di notte l’unico rumore era lo sciabordio delle onde) e che pare ferma (non abbiamo minimamente percepito di essere in navigazione)

Il personale addetto alle pulizie: voto 10
un incessante esercito di persone che, a qualsiasi ora del giorno e della notte, non si ferma mai per avere una nave pulita e profumata. Persone che, anche nel pieno delle attività, vegliavano perchè non vi fosse nulla a terra. Persone che, con tanto olio di gomito, tenevano pulite anche le tappezzerie.

Il personale di camera: voto 9
Camera rifatta tutti i giorni, l’unico giorno che ha tardato a farla (erano le 13 e stavamo prendendo lo zaino per l’escursione si è scusato fino alla morte per non aver ancora rifatto la camera…) Che poi, anche se la rifaceva alle 18, non cambiava nulla. Anche i teli, indipendentemente dal nostro “lo riutilizzo” li cambiava sempre.

Personale di sala: voto 10
Cerimoniosi al massimo, alcuni più schivi (soprattutto i filippini) altri più espansivi, ma nessuno che abbia dato fastidio o che si sia preso confidenze eccessive, tutti gran professionisti e direi molto pazienti, visto il megavassoio che dovevano portare facendo anche lo slalom tra i bambini lasciati sguinzagliati dalle famiglie.

Personale ai bar: voto 9
Ogni tanto qualche sbavatura (Montenegro senza il ghiaccio richiesto, una cocacola non consegnata), ma sicuramente, considerando la mole di lavoro, è perdonabile la svista. E soprattutto, andare a non cozzare contro le orde di turisti che vagano per i saloni facendo selfie e guardando in aria (comunicazione di servizio per chi capisce: come i servizi ANPAS a Expo2015), in mezzo a musica e spettacoli, in condizione di luce non sempre buona, è roba che Alberto Tomba spostati proprio!

La cabina: voto 8
Spaziosa, confortevole, ma la climatizzazione… non è stata ottimale. Questo condizionerà la mia prossima crociera nel senso che prenderò una cabina con balcone così quando sarà freddo, potrò aprire la porta e fare entrare del caldo!

Servizi di bordo: voto 9
Non manca nulla, nemmeno la lavanderia per i più zozzoni che si sporcano 3 maglie a pasto!
Nota: non abbiamo usufruito dei pacchetti internet, ma qualcuno si lamentava che la rete era di scarsa qualità e velocità, roba che in cabina ogni tanto non si connetteva.

L’app Costa: voto 5
7 giorni di crociera, la continua richiesta di effettuare l’esercitazione di sicurezza, ma soprattutto i 20 login che ho dovuto fare (e che non sempre andavano a buon fine)… in più ogni tanto ci si trova qualche cosa di strano e che si perde tempo a chiarire (vedi addebito doppio di gita a Valencia quando quella da pagare era quella di Marsiglia, ma segnata a 0€…)

La cucina: voto 8,5
La cucina per me che sono “sano” è stata ottima, cibo ben cucinato, ben impiattato, porzioni giuste da alzarsi da tavola e non avere fame così come da non necessitare di allentare la cintura.
Chi vuole un’abbuffata alla Bud/Terence deve rivolgersi al ponte 8 a “la bottega dei sapori”.
Per Jennifer invece è stata un po’ troppo ripetitiva e poco fantasiosa. Forse sarebbe il caso di rivedere questa sezione dando un po’ più di scelta anche a chi, come lei, ha delle intolleranze alimentari…

I tour: voto 8
Organizzati bene, promossi tutti meno che Ibiza. Come scrivevo, invertire il percorso è stata una pessima idea e tutti l’abbiamo un po’ criticata. Sconsiglio pertanto “#costagram a Ibiza”.
Le guide incontrate a Roma, Valencia e Marsiglia tanto di cappello per la loro parlantina e per la disponibilità dimostrata.

I turisti: voto 4
Ogni tanto la maleducazione la fa da padrona…
Dalla tappa di Valencia, il numero di mozziconi di sigarette a terra per la nave è aumentato. Coincidenze? non credo…
Durante la presentazione delle procedure di sbarco al Colosseo (ed eravamo in 2000 a scendere a Savona) gente che urlava per parlarsi tra loro. Sai che c’è questa attività? Spostati altrove oppure non infastidire. Se lo facessi con te quando devi sbarcare tu e poi non capissi nulla saresti felice?
Al ristorante leggi la mail e sbotti con il tuo compagno “E secondo loro io che c***o posso fare qui sulla Costa Toscana in mezzo al mare?!?” Semplice, non leggi le mail, non spacchi le balle agli altri e soprattutto ascolta tuo figlio che ti dice “Forsa mamma è meglio se esci a litigare…” (i bambini, la voce della verità).
La lista sarebbe lunga…. Tralascio poi piatti, bicchieri, teli e quant’altro lasciato agli “schiavi” Costa (2 luglio 1839: sulla nave Amistad, che trasporta schiavi della Sierra Leone verso Cuba, scoppia una rivolta. Nel 202x potrebbe esserci una replica…). Il buon senso e l’educazione dove sono?
Dimenticavo le 2 chicche: la Sciura Maria di turno che si lamentava che c’era troppa gente a bordo e il cummenda che non voleva fare la coda alla reception (e non sei il Dogui a Cortina con la tessera freccia alata…)
Qui Costa Crociere purtroppo non può farci nulla.

RIFAREI LA CROCIERA?

Si, la rifarei ma…
Ma non la rifarei l’anno prossimo. Sicuramente l’idea di viaggiare e vedere giorno dopo giorno un paese diverso è bella, di sicuro appoggiarsi a Costa per i tour è una buona idea per non avere lo sbattimento di capire dove, come, quando e soprattutto con il rischio di perdere la nave. Di sicuro il ritorno a bordo e trovarsi tutto pronto ed essere coccolati non è male. Lo “scendo a bere un caffè e salgo” va bene anche quello (magari da fare a Napoli) ma mi è mancata la sabbia sotto i piedi e il sale sulla pelle tipica delle giornate in spiaggia. A sentire dei crocieristi incalliti, il livello della Costa è nettamente superiore alle altre compagnie quindi, quando sarà il momento, cercherò di rifarla con Costa Crociere.
Riassumendo in due parole l’esperienza: positiva e consigliata. Almeno una volta va fatta!

Detto ciò, lascio il lavoro di cruise/food/holiday blogger a chi è del mestiere, queste sono solo il resoconto delle mie vacanze insieme a Jennifer e soprattutto mie riflessioni personali su questa crociera che potrebbero non essere la consuetudine di quanto accade a bordo…

Tutte le puntate della crociera

Day1 – Imbarchiamo!
Day2 – Roma
Day3 – Napoli
Day4 – Sailing to Eivissa
Day5 – Ibiza
Day6 – Valencia
Day7 – Marsille
Day8 – Sbarco e tiriamo le somme

CARA DORNA, SAFETY FIRST!

Motomondiale 2022, circuito di Phillip Island. Uno dei circuiti più spettacolari per via del paesaggio mozzafiato che si vede in alcuni punti del circuito, sia per le caratteristiche del tracciato. Danilo Petrucci, proprio qualche giorno fa ha twittato “Le fasi della vita dovrebbero essere: nasci, cresci, vedi un giro di Stoner a Phillip Island, ti riproduci e poi muori.”

Come ben sapete, girare in pista a questi livelli comporta dei rischi. Già in passato Iannone ha prima centrato in gara un gabbiano (2014) mentre l’anno successivo a fine prove ha incrociato un canguro (2015). Quest’anno dei rischi ne sa qualcosa Navarro non per opera di un animale. Durante la gara, molto probabilmente per aver aperto troppo presto il gas e con l’elettronica che non ha fatto al 100% il suo lavoro, è caduto e il povero Simone Corsi che lo seguiva non ha potuto evitare l’impatto (cliccando sulla foto qui sotto vi rimando al video su YouTube)

Fin qui nulla di nuovo, nel mondo delle corse le cadute ci sono sempre state, alcune senza esiti negativi, altre con risultati infausti. Quello che però fatico a comprendere è come la Direzione Gara non abbia esposto subito la bandiera rossa per fermare la gara: Navarro infatti non si è rialzato ed è dovuto intervenire il personale medico. Non si può certo dire che non fossero in una posizione pericolosa perché, come potete vedere dall’immagine qui sotto, pilota e personale medico erano a bordo pista con le moto che sfrecciavano in solo regime di bandiera gialla!

E si che DORNA ha già avuto un precedente (o se vogliamo usare un termine più da sicurezza sul lavoro, un near miss) molto importante: durante le prove del GP di Inghilterra a Silverstone, Marquez in regime di bandiera gialla è caduto per poco non falciava pilota e personale che erano nella via di fuga per soccorrere un precedente incidente (Marquez verrà poi sanzionato di 2 punti sulla licenza).

Dov’è la sicurezza per il pilota e per chi era li a soccorrere? Dobbiamo aspettare una tragedia? Il GP di Formula 1 di settimana scorsa non ha insegnato ancora nulla?