RIVOGLIO LA SUPERPOLE!!

Fino al 2008 il campionato mondiale superbike era caratterizzato dalla Superpole: dopo le prove ufficiali in cui si decretava la classifica dei tempi sul giro in cui tutti i piloti potevano girare in pista, si iniziava con lo show della Superpole. Ogni pilota aveva a disposizione un giro secco per fare il miglior tempo e partire dalla casella più avanzata della griglia di partenza.

In termini di spettacolo, era possibile vedere ogni pilota avere la pista libera per poter fare quanto di meglio la moto gli permetteva.

Basta vedere quanto sta succedendo a Sepang: Morbidelli si è preso ben 2 long lap penalty per aver ostacolato sia Bagnaia che Marquez durante il loro giro lanciato costringendoli a chiudere il gas e perdere l’opportunità del giro buono. In più, nella MotoGP di oggi (ma anche degli ultimi anni…), non c’è sessione di prove dove qualcuno aspetta qualcun altro perché possa fargli da traino. Stessa cosa avviene in Moto3, dove ad Aragon Adrián Fernández è stato bloccato da due meccanici dello Sterilgarda Max Racing mentre usciva dal box per sfruttare il gancio buono per il gioco delle scie. Ovviamente il gesto dei 2 meccanici è stato condannato da più parti e si è giunti al licenziamento da parte dello steso Max Biaggi, proprietario del team.

Per questo servirebbe la cara, vecchia superpole dove si vedrebbe veramente il pilota quanto sa fare la differenza rispetto ai suoi avversari.

Lascio qui sotto un breve clip storico della SuperPole di Troy Bayliss ad Hockenheim nel 2000 commentato dal compianto Giovanni Di Pillo

ARROSTO AUTUNNALE

Stasera ho deciso di mettermi ai fornelli e stupire la mia dolce metà visto che farà tardi al lavoro. Vediamo se poi la cena sarà all’altezza delle sue aspettative…

INGREDIENTI

500g di fesa di manzo

  • 200g di funghi
  • 150g di castagne
  • 150g di pancetta a fette
  • brodo vegetale
  • sale, pepe, prezzemolo, olio d’oliva

PREPARAZIONE

  • Preparare il brodo vegetale;
  • Pulire i funghi e farli saltare in padella con olio di oliva, una pizzico di sale e di prezzemolo;
  • Stendere la carne su un piano, salarla e peparla e all’interno mettere i funghi e le castagne sbriciolate grossolanamente, quindi arrotolare su se stessa;
  • Stendere la pancetta su un piano sormontando le fette tra di loro, adagiare al centro la carne e quindi iniziare ad avvolgerla con la pancetta;
  • Legare o steccare il tutto e metterlo in una una pentola sufficientemente grande con olio, sfumare con il vino e proseguire la cottura a fuoco basso (calcolare 1 ora per ogni kg di carne) aggiungendo il brodo per evitare che secchi. Ricordatevi di girarlo per avere una cottura uniforme!
  • A fine cottura lasciarlo per non meno di 10 minuti nella pentola per far assorbire e ridistribuire i succhi all’interno della carne;
  • Tagliare a fette larghe e servire con il fondo di cottura.

Da servire con patate al forno o purea di patate e accompagnarlo con un bicchiere di buon Chianti 😉

EDIT: la presentazione è pessima (al taglio non ha tenuto la fetta e ha avuto tendenza a srotolarsi), il sapore invece è molto gradevole 🙂 Da lavorarci sulla presentazione!

CROCIERA DAY8 – SBARCO E TIRIAMO LE SOMME

Oggi terminiamo la crociera. Le valigie durante la notte sono state ritirate e abbiamo solo il bagaglio a mano. Andiamo per l’ultima colazione a “L’Oliveto”, anche perché non possiamo non salutare Will prima di andarcene. Infatti, lui ci propone un “Chiama casa, manda altri soldi e ricominciamo giro!”. Sarebbe bello, ma impegni a casa ci aspettano quindi dobbiamo per forza rientrare. La colazione come sempre è abbondante. Prima di andare però una foto ricordo con lui che ha coccolato Jennifer con il suo solerte “gluten free” era d’obbligo (e per l’occasione si è tolto qualche secondo la mascherina FFP2 che, come tutto il personale, indossava costantemente)

Il nostro sbarco è segnalato come ARANCIONE L alle ore 11:00 quindi che facciamo visto che alle 8:00 la cabina doveva essere liberata? Ponte 8 a goderci Savona e il suo sole.

Alle 10:30 proviamo a scendere e in realtà possiamo già sbarcare. Arrivati al terminal recuperiamo le valigie, passiamo a ritirare le chiavi della macchina e, con un filo di tristezza, dichiariamo finite queste vacanze.

TIRIAMO LE SOMME

Partiamo dalla cosa più importante, la nave: voto 10 e lode
Una nave nuova, tecnologicamente avanzata, se vogliamo anche in parte green visto che è alimentata a LNG e quindi abbatte le emissioni inquinanti. Una nave che non si sente (sul ponte di notte l’unico rumore era lo sciabordio delle onde) e che pare ferma (non abbiamo minimamente percepito di essere in navigazione)

Il personale addetto alle pulizie: voto 10
un incessante esercito di persone che, a qualsiasi ora del giorno e della notte, non si ferma mai per avere una nave pulita e profumata. Persone che, anche nel pieno delle attività, vegliavano perchè non vi fosse nulla a terra. Persone che, con tanto olio di gomito, tenevano pulite anche le tappezzerie.

Il personale di camera: voto 9
Camera rifatta tutti i giorni, l’unico giorno che ha tardato a farla (erano le 13 e stavamo prendendo lo zaino per l’escursione si è scusato fino alla morte per non aver ancora rifatto la camera…) Che poi, anche se la rifaceva alle 18, non cambiava nulla. Anche i teli, indipendentemente dal nostro “lo riutilizzo” li cambiava sempre.

Personale di sala: voto 10
Cerimoniosi al massimo, alcuni più schivi (soprattutto i filippini) altri più espansivi, ma nessuno che abbia dato fastidio o che si sia preso confidenze eccessive, tutti gran professionisti e direi molto pazienti, visto il megavassoio che dovevano portare facendo anche lo slalom tra i bambini lasciati sguinzagliati dalle famiglie.

Personale ai bar: voto 9
Ogni tanto qualche sbavatura (Montenegro senza il ghiaccio richiesto, una cocacola non consegnata), ma sicuramente, considerando la mole di lavoro, è perdonabile la svista. E soprattutto, andare a non cozzare contro le orde di turisti che vagano per i saloni facendo selfie e guardando in aria (comunicazione di servizio per chi capisce: come i servizi ANPAS a Expo2015), in mezzo a musica e spettacoli, in condizione di luce non sempre buona, è roba che Alberto Tomba spostati proprio!

La cabina: voto 8
Spaziosa, confortevole, ma la climatizzazione… non è stata ottimale. Questo condizionerà la mia prossima crociera nel senso che prenderò una cabina con balcone così quando sarà freddo, potrò aprire la porta e fare entrare del caldo!

Servizi di bordo: voto 9
Non manca nulla, nemmeno la lavanderia per i più zozzoni che si sporcano 3 maglie a pasto!
Nota: non abbiamo usufruito dei pacchetti internet, ma qualcuno si lamentava che la rete era di scarsa qualità e velocità, roba che in cabina ogni tanto non si connetteva.

L’app Costa: voto 5
7 giorni di crociera, la continua richiesta di effettuare l’esercitazione di sicurezza, ma soprattutto i 20 login che ho dovuto fare (e che non sempre andavano a buon fine)… in più ogni tanto ci si trova qualche cosa di strano e che si perde tempo a chiarire (vedi addebito doppio di gita a Valencia quando quella da pagare era quella di Marsiglia, ma segnata a 0€…)

La cucina: voto 8,5
La cucina per me che sono “sano” è stata ottima, cibo ben cucinato, ben impiattato, porzioni giuste da alzarsi da tavola e non avere fame così come da non necessitare di allentare la cintura.
Chi vuole un’abbuffata alla Bud/Terence deve rivolgersi al ponte 8 a “la bottega dei sapori”.
Per Jennifer invece è stata un po’ troppo ripetitiva e poco fantasiosa. Forse sarebbe il caso di rivedere questa sezione dando un po’ più di scelta anche a chi, come lei, ha delle intolleranze alimentari…

I tour: voto 8
Organizzati bene, promossi tutti meno che Ibiza. Come scrivevo, invertire il percorso è stata una pessima idea e tutti l’abbiamo un po’ criticata. Sconsiglio pertanto “#costagram a Ibiza”.
Le guide incontrate a Roma, Valencia e Marsiglia tanto di cappello per la loro parlantina e per la disponibilità dimostrata.

I turisti: voto 4
Ogni tanto la maleducazione la fa da padrona…
Dalla tappa di Valencia, il numero di mozziconi di sigarette a terra per la nave è aumentato. Coincidenze? non credo…
Durante la presentazione delle procedure di sbarco al Colosseo (ed eravamo in 2000 a scendere a Savona) gente che urlava per parlarsi tra loro. Sai che c’è questa attività? Spostati altrove oppure non infastidire. Se lo facessi con te quando devi sbarcare tu e poi non capissi nulla saresti felice?
Al ristorante leggi la mail e sbotti con il tuo compagno “E secondo loro io che c***o posso fare qui sulla Costa Toscana in mezzo al mare?!?” Semplice, non leggi le mail, non spacchi le balle agli altri e soprattutto ascolta tuo figlio che ti dice “Forsa mamma è meglio se esci a litigare…” (i bambini, la voce della verità).
La lista sarebbe lunga…. Tralascio poi piatti, bicchieri, teli e quant’altro lasciato agli “schiavi” Costa (2 luglio 1839: sulla nave Amistad, che trasporta schiavi della Sierra Leone verso Cuba, scoppia una rivolta. Nel 202x potrebbe esserci una replica…). Il buon senso e l’educazione dove sono?
Dimenticavo le 2 chicche: la Sciura Maria di turno che si lamentava che c’era troppa gente a bordo e il cummenda che non voleva fare la coda alla reception (e non sei il Dogui a Cortina con la tessera freccia alata…)
Qui Costa Crociere purtroppo non può farci nulla.

RIFAREI LA CROCIERA?

Si, la rifarei ma…
Ma non la rifarei l’anno prossimo. Sicuramente l’idea di viaggiare e vedere giorno dopo giorno un paese diverso è bella, di sicuro appoggiarsi a Costa per i tour è una buona idea per non avere lo sbattimento di capire dove, come, quando e soprattutto con il rischio di perdere la nave. Di sicuro il ritorno a bordo e trovarsi tutto pronto ed essere coccolati non è male. Lo “scendo a bere un caffè e salgo” va bene anche quello (magari da fare a Napoli) ma mi è mancata la sabbia sotto i piedi e il sale sulla pelle tipica delle giornate in spiaggia. A sentire dei crocieristi incalliti, il livello della Costa è nettamente superiore alle altre compagnie quindi, quando sarà il momento, cercherò di rifarla con Costa Crociere.
Riassumendo in due parole l’esperienza: positiva e consigliata. Almeno una volta va fatta!

Detto ciò, lascio il lavoro di cruise/food/holiday blogger a chi è del mestiere, queste sono solo il resoconto delle mie vacanze insieme a Jennifer e soprattutto mie riflessioni personali su questa crociera che potrebbero non essere la consuetudine di quanto accade a bordo…

Tutte le puntate della crociera

Day1 – Imbarchiamo!
Day2 – Roma
Day3 – Napoli
Day4 – Sailing to Eivissa
Day5 – Ibiza
Day6 – Valencia
Day7 – Marsille
Day8 – Sbarco e tiriamo le somme

CARA DORNA, SAFETY FIRST!

Motomondiale 2022, circuito di Phillip Island. Uno dei circuiti più spettacolari per via del paesaggio mozzafiato che si vede in alcuni punti del circuito, sia per le caratteristiche del tracciato. Danilo Petrucci, proprio qualche giorno fa ha twittato “Le fasi della vita dovrebbero essere: nasci, cresci, vedi un giro di Stoner a Phillip Island, ti riproduci e poi muori.”

Come ben sapete, girare in pista a questi livelli comporta dei rischi. Già in passato Iannone ha prima centrato in gara un gabbiano (2014) mentre l’anno successivo a fine prove ha incrociato un canguro (2015). Quest’anno dei rischi ne sa qualcosa Navarro non per opera di un animale. Durante la gara, molto probabilmente per aver aperto troppo presto il gas e con l’elettronica che non ha fatto al 100% il suo lavoro, è caduto e il povero Simone Corsi che lo seguiva non ha potuto evitare l’impatto (cliccando sulla foto qui sotto vi rimando al video su YouTube)

Fin qui nulla di nuovo, nel mondo delle corse le cadute ci sono sempre state, alcune senza esiti negativi, altre con risultati infausti. Quello che però fatico a comprendere è come la Direzione Gara non abbia esposto subito la bandiera rossa per fermare la gara: Navarro infatti non si è rialzato ed è dovuto intervenire il personale medico. Non si può certo dire che non fossero in una posizione pericolosa perché, come potete vedere dall’immagine qui sotto, pilota e personale medico erano a bordo pista con le moto che sfrecciavano in solo regime di bandiera gialla!

E si che DORNA ha già avuto un precedente (o se vogliamo usare un termine più da sicurezza sul lavoro, un near miss) molto importante: durante le prove del GP di Inghilterra a Silverstone, Marquez in regime di bandiera gialla è caduto per poco non falciava pilota e personale che erano nella via di fuga per soccorrere un precedente incidente (Marquez verrà poi sanzionato di 2 punti sulla licenza).

Dov’è la sicurezza per il pilota e per chi era li a soccorrere? Dobbiamo aspettare una tragedia? Il GP di Formula 1 di settimana scorsa non ha insegnato ancora nulla?

ADDIO A GIOVANNI DI PILLO

Oggi se ne è andato un giornalista, un uomo ma soprattutto un motociclista che, con le sue telecronache, ha saputo scaldare gli animi negli anni d’oro della Superbike: Giovanni Di Pillo.

È grazie a lui che ci si è appassionati alle corse delle derivate di serie che commentava con grande enfasi. Oltre ad essere stato un bravissimo commentatore era un esperto giornalista e lo speaker ufficiale del Mugello.

Una delle vicende meno note fu questa: Nel 1994 Giancarlo Falappa, pilota italiano impegnato nel mondiale SBK, ebbe un terribile incidente sul circuito di Albacete finendo in coma. In questi lunghissimi 38 giorni di coma si temette il peggio (lesioni terribili che inducono i medici a dichiarare un serio pericolo di vita, la diagnosi parla di “trauma craneoencefalico grave). Si tentò il tutto per tutto coinvolgendo anche Giovanni Di Pillo che registra un nastro con gli highlights della gara di Misano, dove il ducatista aveva trionfato sull’americano Scott Russel e il nastro si concludeva con “Svegliati Giancarlo, Russel sta arrivando!”. Sarà stato l’incitamento di Di Pillo a dare a Falappa la forza di riaprire gli occhi?

Grazie Giò per le emozioni che hai saputo trasmetterci.

Per chi non lo avesse mai “conosciuto” sugli schermi, potrà sentirlo in questi clip

CROCIERA DAY7 – MARSIGLIA

Svegliarsi e dall’oblò vedere il sole sorgere sul mare non ha prezzo! Abbiamo qualche ora di navigazione e poi saremo a Marsiglia per l’ultima tappa del nostro tour Costa. Facciamo colazione con Will che come sempre ci accoglie calorosamente e facciamo colazione. L’idea di mettersi al ponte 18 a prendere il sole però viene presto variata perché c’è vento e il clima lassù è poco piacevole, meglio il nostro caro ponte 8 dove ci mettiamo comodamente su uno sdraio ad abbronzarci. In un baleno arrivano le 11 e direi che possiamo bagnare la bocca con un buon aperitivo del Kartell Cafè per tirare l’ora di pranzo (“Ma la libidine è qui Amore! Sole, Whiskey e sei in pole position!“) prima di scendere a cambiarci per essere pronti al tour pomeridiano.

Per pranzo oggi lo chef ci delizia con (menù completo qui)

Panzanella, tagliatelle di seppia marinate alla mediterranea, bisque di crostacei
Lasagna al gorgonzola e noci
Spiedino di pesce spada, tonno e seppia arrostito al forno
Mousse al cioccolato con streusel di nocciole

Veloci come fulmini alle 13:30 siamo sul pullman con la guida. Partenza per la prima tappa che è lungo il porto e ci aspetta una degustazione di olio e di cioccolato a base d’olio. Ci illustrano i vari prodotti che degustiamo e i sapori che si sprigionano in bocca sono molto piacevoli. ok, non possiamo tornare a casa senza un po’ di cioccolato, vero Jennifer?

Proseguiamo il tour a piedi passando dalla Cattedrale di Santa Maria Maggiore, voluta a tutti i costi da Luigi-Napoleone Bonaparte e, a detta della guida, a causa di una scelta errata dei materiali in relazione al luogo di costruzione, è perennemente in manutenzione…

Passiamo anche per le viuzze più povere di Marsiglia tra cui la Rue di Panier, dove una volta le signore calavano dal balcone il paniere per farsi caricare la spesa. Ci racconta inoltre che è la zona più povera della città ma di come ogni abitante faccia qualcosa per renderla più bella, mettendo piante e altro per abbellire quanto possibile la parte publica.

Si prosegue poi nella piazza dove da una parte c’è un vecchio bar dove si incontravano all’epoca due celebri attori che si chiamavano Gino Cervi e Fernandel e dall’altra il Vecchio palazzo della Carità, divenuto ora certo di congressi e museo ma durante la guerra mondiale sede dei Nazisti. Sempre percorrendo le viuzze del centro vediamo anche piccoli teatri e arriviamo a quella che è la più vecchia saponeria di Marsiglia (che per definizione, il sapone deve essere fatto al 72% di olio). Ci racconta la storia del sapone, di come poi sia stato arricchito con profumi ed essenze e infine su quello che viene considerato un portafortuna qui a Marsiglia: la cicala (regalandola a una persona gli si augura tutto il meglio)

Passaggio al vecchio porto con qualche cenno storico e, anche se non previsto, passiamo davanti a Fort Saint-Jean dove ammiriamo l’ingresso del vecchio porto che da sul mediterraneo prima di tornare al pullman che ci riporta in nave.

Doccia e mentre ci prepariamo la Costa Toscana salpa per Savona… Intanto godiamoci l’ultima serata prima di ritirare tutto in valigia.

Al ristorante “L’Argentario” ci attendono. Paolo, Daniela e i figli arrivano poco dopo di noi e iniziamo a parlare delle rispettive gite di oggi mentre Ajay sempre vigile su di noi ci serve le portate e ci mantiene il vino a livello nel bicchiere. Anche per stasera la cena è stata portata a termine.

Insalata di mare ligure con patate schiacciate, olive e basilico
Zuppa di pasta con provola e patate
Branzino ripieno ai frutti di mare servito con zucchine trifolate
Karamel: streusel croccante alle nocciole, caramello morbido, namelaka cioccolato al caramello, biscuit finanziere al pralinato di nocciola

Non possiamo che complimentarci con lui per il servizio impeccabile, cosa che facciamo anche con il maître di sala Erwinn.

Passiamo al “Colosseo” a vedere cosa c’è di bello stasera e lo spettacolo si intitola “Lava”. Vi lascio uno spezzone dello spettacolo per farvi capire la bravura degli artisti (ma anche di tutti i tecnici per la scenografia e i giochi di luce/suono).

Prima di andare a letto ci concediamo un’ultima passeggiata sulla “Infinity Walk” e ci fermiamo a prua a guardare il cielo che, grazie al poco inquinamento luminoso della nave, lo fa apparire molto più bello di quanto siamo abituati a vederlo

Per essere scattata con un cellulare… direi che qualche stella si vede 🙂

Andiamo verso la stanza, all’Infinity bar a poppa la DJ continua la sua attività alla consolle e i baristi servono drink in continuazone, ritorniamo in zona più tranquilla e ci scattiamo le ultime foto in ricordo di questa crociera.

Arrivati in cabina, troviamo sulla porta le etichette bagaglio, dobbiamo applicarle alla valigia e lasciare tutto fuori dalla porta entro la 1:00, il personale Costa ancora una volta lavora nella notte per noi…

Le prossime puntate (i link si attiveranno man mano che pubblicherò i post…)
Day8 – Sbarco e tiriamo le somme

IL RIDICOLO CIRCUS DELLA FORMULA 1

Con oggi si conclude il campionato del mondo di Formula 1. Max Verstappen è campione del mondo per la seconda volta ma…. la F1 ne esce con una credibilità notevolmente ridotta.

Già lo scorso anno il finale fu deciso ad Abu Dhabi dopo un campionato in cui applicazioni imprevedibili e incoerenti del regolamento da parte degli ufficiali di gara responsabili delle procedure e della sicurezza in pista. Già avere un regolamento che da spazio ad interpretazioni così non è ammissibile a certi livelli. Mettendo da parte quanto successo lo scorso anno, torniamo al mondiale 2022.

Sicuramente dobbiamo fare i complimenti alla Red Bull per la bravura di tutto il team e la Ferrari dovrà invece mettere in discussione il muretto molti episodi scellerati accaduti durante la stagione (tanto per menzionarne uno, il pit stop senza una gomma a Sainz…). I problemi meccanici invece che hanno mandato in fumo la macchina possono essere anche “perdonati” visto che non è stata una costante di tutto l’anno.

Il problema è che le decisioni vengono prese in tempi differenti e non in maniera equa. Nello scorso GP a Marina Bay, Perez ha subito una penalità di 5 secondi per “distanza non mantenuta” in regime di safety car. Decisione arrivata dopo 2 ore dalla fine della gara. Leclerc invece nella gara odierna è stato sanzionato sempre di 5 secondi ma immediatamente dopo la gara con una decisione lampo.
Quindi, le decisioni le si prende o subito per tutti o dopo un certo tempo per tutti!

Analogamente allo scandalo del budget cap della Red Bull: se hanno già finito di indagare perché aspettare a domani per comunicare il risultato e quindi sanzionare? Ridicoli!!! Anche perché a quei livelli, sforare il budget significa avere un pacchetto di aggiornamenti più consistenti per essere più competitivi o per ridurre il gap con gli avversari. E non si parla del costo del pezzo nuovo ma del costo di studio della nuova soluzione…

Chiudo infine il post con una cosa inconcepibile: la sicurezza in pista. Quanto successo il 5 ottobre 2014 guarda caso sempre qui in Giappone al povero Jules Bianchi non è servito a nulla. A causa della pioggia battente (come oggi) Bianchi perse aderenza sulla sua monoposto, uscì di pista a fortissima velocità e andò a impattare violentemente contro una gru mobile ferma nella via di fuga per rimuovere una vettura uscita il giro precedente.

Oggi stessa cosa: Dopo il primo giro, rientrando in pista per accodarsi alla Safety Car, Pierre Gasly ha incrociato un trattore utilizzato per il recupero delle auto procedeva sul tracciato in direzione opposta alla sua… Stiamo scherzando?

Dov’è la sicurezza tanto predicata? e si che a Monza, pochi giorni fa un’analoga situazione di pericolo si è verificata…

Insomma, sarebbe ora che la F1 iniziasse a pensare a fare le cose più seriamente altrimenti i tifosi si stancheranno molto, molto presto….

CROCIERA DAY6 – ALLA SCOPERTA DI VALENCIA

Il paracetamolo ha fatto il suo sporco lavoro e, anche se non al 100%, siamo operativi. Sbarco previsto ore 8:15 già in banchina, pullman 7 o 8 già assegnati. Usciamo e troviamo subito Whaid il cabin steward che ieri, vedendoci non troppo in forma ci chiede come va oggi e se siamo riusciti a riprenderci. Colazione veloce al solito ponte 5 con Will che appena arriviamo ci fa accomodare e subito fa segno a tutti i colleghi “Gluten free! Gluten free!” indicando Jennifer. Sia mai che non le danno da mangiare!! Per me invece arriva subito con il caffè, oggi riparto con i mix da 1 a 4, sinceramente la colazione salata non mi attira.

Scendiamo dalla nave e saliamo sul pullman (a proposito, le mascherine FFP2 vengono fornite dalla MyTour di Costa) dove la guida inizia a farci vedere la parte più nuova di Valencia, progettata quasi interamente da Santiago Calatrava, per poi trovarci nella parte più storica.

Scopriamo assieme a lui il mercato centrale, la chiesa de Sant Joan del Mercat, la Estrecha (il palazzo più stretto di Spagna), Plaça Redonda, la torre del telegrafo. Piccola tappa organizzata dalla guida per degustare una spremuta di arancia (che è uno dei prodotti tipici di Valencia). Riprendiamo con Plaça de la Reina con in fondo la Cattedrale in cui è conservato il Sacro Graal, la Basilica de la Mare de Déu dels Desamparats, Plaça dell’Almonia e infine arriviamo alla torre di Serrano che faceva parte delle vecchie mura della città. Le cose da vedere sono veramente tante!

Siamo arrivati alla fine e abbiamo 1 ora di libertà… torniamo in nave o ce la giochiamo in centro? Opzione 2, subito su alla vetta della torre di Serrano per vedere Valencia dall’alto, poi giretto per le vie del centro e alla fine di corsa alla navetta.

Qui partone le solite polemiche sterili sui posti dei pullman, come se la nave partisse senza avere tutti a bordo (senza quelli fuori per i tour). Noi restiamo tranquilli e saliamo per ultimi senza problemi, ci portano alla nave e saliamo anche noi senza problemi… una magia! Andiamo a mangiare che è meglio… vediamo lo chef che propone (qui il menù)

Punta d’anca marinata ripiena al formaggio e noci
Cannelloni ripieni al formaggio profumato al tartufo gratinati al forno
Sandwich di branzino arrostito alla paprika dolce, aglio e timo, cavolo pak choi, patate arrostite al rosmarino, intingolo di pomodorini e olive alla mediterranea
Torta al cioccolato e caffé

Ottimo! Visto che la nave salpa alle 15:00 riusciamo a uscire in tempo per vedere la partenza. Sul ponte di comando si vede il Comandante trafficare per uscire: davanti a noi c’è un’altra nave da crociera. piano piano la Costa Toscana si allontana dal molo e inizia una lenta rotazione. Sull’altra nave invece ci guardano con ammirazione e non posso che capirli, la nostra nave è veramente un gioiello. Il Capitano poi decide di salutarli con 3 colpi di sirena mentre completiamo la manovra e ci dirigiamo verso l’uscita del porto con rotta in direzione Marsiglia. Il cielo come sempre non è per nulla dalla nostra parte e passeggiamo sulla nave tutto il restante pomeriggio e godendoci dal ponte 18 il panorama (sulla sinistra della nave c’è la costa e comunque si incrociano altre navi commerciali) prima dell’aperitivo pre cena

Spritz Hugo per Jennifer e Americano per me

Doccia e cena… Qualcuno penserà che mangio solo io, in realtà lascio all’ultima “puntata” le considerazioni su questa vacanza in crociera e parlerò anche dei menù gluten free di Jennifer. Ci attendono al tavolo a fianco al nostro Paolo e famiglia

Salmone gravadlax battuto a coltello con crema di avocado, gocce di formaggio e cipolla croccante
Spaghetti di Gragnano saltati con salsa ai frutti di mare
Trancio di pesce spada alla palermitana, battuta di pomodorini, olive verdi e capperi
Arabica: cremoso al cioccolato, ganache al cioccolato bianco e caffe, biscuit al cioccolato, gelée di lamponi e croccante di mandorle e cacao

Finita la cena andiamo tutti insieme al “Colosseo” per il caffè e assistere allo spettacolo, anzi, agli spettacoli.

Finita anche questa giornata, andiamo a letto e ci riposiamo per l’ultimo tour di domani a Marsiglia dove attraccheremo verso le 13:00

Le prossime puntate (i link si attiveranno man mano che pubblicherò i post…)
Day7 – Marsille
Day8 – Sbarco e tiriamo le somme

CROCIERA DAY5 – #COSTAGRAMMER A IBIZA

Visto che oggi è giornata di tour fotografico, sveglia all’alba per scattare un po’ di foto al sole che nasce sul mare. Salgo al ponte 18 e tutto è tranquillo, una pace idilliaca, musica lounge in sottofondo. C’è solo un signore che corre come un forsennato sulla pista (credo abbia un letto molto scomodo perché alzarsi a quell’ora, in vacanza, per correre…) e qualche disperso dalla festa della sera prima che vaga senza una meta precisa. Gli unici sempre al lavoro sono gli omini costa che nel buio della notte lavorano per tenere la nave pulita e in ordine. Non si fermano mai! Li osservo e come dei soldati, in modo meticoloso lavano, spazzano, asciugano, posizionano lettini e divanetti con precisione chirurgica sul ponte in modo che appena noi croceristi arriviamo, troviamo tutto pronto. Intanto inizia ad albeggiare e mi godo il cielo trasformarsi da blu tenebra alle mille sfumature rosse fino a che non compare all’orizzonte il sole… Spettacolo della natura sempre bellissimo da vedere.

Jennifer è ancora in cabina e vado a svegliarla per andare a fare colazione come sempre a “L’Oliveto”. per me oggi Mix4 (menù del giorno qui)

Donut glassato alla nocciola, saccottino al cioccolato e croissant vuoto

Mattinata di navigazione, ci spiaggiamo fino alle 12 al ponte 8 a rilassarci anche se Jennifer accusa un po’ le lavate di Roma e Napoli e a dirla tutta nemmeno io sono troppo in forma, complice anche il continuo cambio di temperatura tra esterno nave e interno… Va bene, non ho più 20 anni, lo ammetto!

Cosa ci aspetta oggi pomeriggio: l’app Costa dice che l’escursione “#Costagrammer tour a Ibiza” ci porterà a visitare

  • Las Salinas
  • Es Vedrá
  • Cala Comte (Sosta in spiaggia)

sull’app specificano che la partenza è fissata per le 13:15 già in banchina quindi appena possibile pappa e poi in cabina a prendere lo zaino.

Vediamo oggi cosa ha preparato lo chef:

Insalatina di fregola, carpaccio di pesce spada marinato allo zafferano con verdurine croccanti
Zuppa di fagioli cannellini, gamberetti e olio al peperoncino e rosmarino
Trancio di salmone al vapore salsa Maltese e tagliatelle di seppia prezzemolate

Scesi dalla nave dal ponte 3, procediamo verso i pullman e qui la guida inizia a presentarci Ibiza e ci racconta qualcosa della sua storia. La prima spiaggia, al contrario di quanto previsto dal tour è Cala Comte dove abbiamo 1 ora di tempo. Sinceramente di fare il bagno e poi salire in autobus mezzi bagnati e con il condizionatore mentre siamo entrambi acciaccati non ci pare il caso. La spiaggia è anche molto affollata e quasi nessuno si tuffa. cerchiamo in compenso di fare delle foto decenti anche se il meteo non aiuta, il cielo velato nasconde i colori del mare…

La seconda tappa è sostanzialmente un belvedere Si vede l’isolotto di Es Vedrà. Dicono sia un’isola magica, protetta dalla gemella, Es Vedranell, che ha la forma di un drago addormentato. Sono tante le leggende che girano intorno a quest’isola, nate dalla grande energia che viene sprigionata. Es Vedrà sarebbe l’isola delle sirene che cercarono di incantare Ulisse. Per un’altra leggenda sarebbe il luogo di nascita della dea Tanit, una divinità introdotta dai Fenici. Per un’altra leggenda ancora sarebbe ciò che è rimasto di Atlantide, l’antica civiltà scomparsa e che, proprio nelle profondità marine, si trovi ancora oggi la porta d’accesso alla città perduta. Tutti però sono concordi nel dire che se in questo luogo si esprime un desiderio, questo si avvererà. Mettiamo da parte il mio lato ingegneristico e razionale e esprimiamo il desiderio…

O il desiderio si realizza, oppure sullo sfondo vedo molto materiale da costruzione pronto per essere utilizzato in giro per il mondo…

Ripartiamo per l’ultima meta, con qualche goccia di pioggia che scende e andiamo alla spiaggia di Las Salinas che non è nulla di particolare… Insomma, questo tour è bocciato!

Visto però che la nave salpa alle 23:00, decidiamo di fare 4 passi per la zona portuale di Ibiza. Incontriamo casualmente Paolo con la famiglia e ci invitano a sedersi con loro per un aperitivo.

Sangria normale per me e sangria al prosecco per Jennifer

Loro fanno rientro in nave mente noi proseguiamo per il centro a cercare qualche souvenir e regalino per gli amici.

Saliti a bordo, durante i controlli di sicurezza, ci informano che non possiamo portare con noi quanto acquistato. Problema? Assolutamente no! L’efficientissimo staff Costa prende il pacco, lo etichetta e ci lascia una ricevuta prima di prenderlo in consegna (vi anticipo che l’ultima sera, mentre eravamo in giro per la nave, lo hanno recapitato direttamente in stanza senza che dovessimo chiedere nulla).
Doccia e, essendo le 21, abbiamo “perso” il turno ristorante. Decidiamo così, visto che la fame non è molta, di mangiare qualcosa al ponte 8 alla “Bottega dei Sapori” (ristorante a buffet) dove mi gusto un piatto di spaghetti alla crema di crostacei e una insalata (niente alcool stasera anche perché il paracetamolo attende in stanza). Molto buono anche questo piatto!

Qui noto una cosa inquietante. Essendo un ristorante a buffet, in teoria puoi passare quante volte vuoi a prendere cibo. Perché quindi prendi tanti piatti da riempire un tavolo per 6 persone quando poi sei in 2 e soprattutto avanzi almeno metà di quello che hai preso? Misteri…

Dormiamoci sopra, debitamente paracetamolizzati, che domani ci aspetta un nuovo tour a Valencia!

Le prossime puntate (i link si attiveranno man mano che pubblicherò i post…)
Day6 – Valencia
Day7 – Marsille
Day8 – Sbarco e tiriamo le somme

AEREI E FULMINI

Leggendo il Corriere della sera sono incappato in questo articolo dal titolo “Fulmine colpisce un aereo diretto a Napoli: atterraggio d’emergenza a Bari, passeggeri illesi”

Riassumendo: un aereo di linea è stato colpito da un fulmine e ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza a Bari al posto che atterrare regolarmente a Napoli.

Iniziamo a dire che il cambio destinazione è avvenuto NON per problemi tecnici dell’aereo ma delle pessime condizioni meteo sull’aeroporto… poi che un aereo sia colpito da un fulmine non è un evento così raro: più o meno ogni 1000 ore di volo si ha questo evento. Ma questa situazione è pericolosa per la sicurezza aerea?

In prima battuta si può dire che l’aereo, essendo interamente metallico, funziona come una gabbia di Faraday (la superficie dell’aereo costituisce un involucro in grado d’isolare l’ambiente interno da un qualunque campo elettrostatico presente al suo esterno indipendentemente dalla sua intensità) quindi il fulmine è agevolato nello “scivolare” via e proseguire la sua corsa verso terra.

A livello elettrico può esserci il rischio che i fulmini danneggino la strumentazione elettronica a bordo ma i moderni jet commerciali, oltre ad avere sistemi ridondanti, hanno adeguate protezioni contro questi eventi. Dopo la rapida polarizzazione potrebbe essere quindi necessaria la ricalibrazione di qualche strumento come la bussola.

A livello strutturale è estremamente difficile che vi siano danni gravi in quanto, come detto prima, il fulmine scivola sulla struttura metallica esterna (o se in materiale composito, viene adeguatamente convogliata).

A livello fisico il fulmine genera calore quindi è abbastanza facile vedere qualche “abbrustolita” sulla superficie esterna nella zona di ingresso e di uscita del fulmine.

A livello dinamico il fulmine non influisce sulla capacità di volo dell’aereo, discorso diverso per le turbolenze (correnti d’aria ascendenti o discendenti responsabili di una variazione repentina della portanza, causando i tipici sobbalzi avvertiti dai passeggeri) che si creano all’interno della nube temporalesca che possono creare altri tipi di problemi…

A livello fisiologico umano, quelli più a rischio sono i membri della cabina che potrebbero avere cecità temporanea dovuta alla forte luce emessa dal fulmine ma nulla di invalidante e permanente.

Ma non si poteva passare sopra il temporale? La quota di crociera è di circa 11000m. I cumolonembi sono masse imponenti, di aspetto minaccioso, simili a montagne o torrioni a grande sviluppo verticale (limite inferiore della stratosfera, a quote dai 12000 ai 15000 metri) e sono le nubi che accompagnano manifestazioni temporalesche producendo sempre piogge e grandinate accompagnate da fulmini persistenti e da vento molto forte al suolo. Quindi non è possibile sorvolarle.

Chiaramente dopo essere stato colpito da un fulmine, aereo subirà un processo ispettivo a terra per verificare p’assenza di danni e garantire la sicurezza del mezzo prima del prossimo volo.

Per la cronaca, durante il decollo del razzo della missione Apollo 12, il vettore Saturno V fu colpito ben 2 volte dai fulmini a distanza di 16 secondi. La missione finì con l’allunaggio e il il rientro senza problemi per l’equipaggio.

Resta solo da spiegare come mai è stato richiesto un atterraggio di emergenza da parte del comandante. Questo avviene quando un aereo deve necessariamente atterrare in una zona o in aeroporto diversi da quelli stabiliti in origine, nel momento in cui si presenta una circostanza imprevista o un pericolo che mette a serio rischio l’incolumità dei passeggeri a bordo. Possono essere distinti in

  • atterraggio forzato: questo tipo di atterraggio è legato ad un guasto tecnico che costringe il pilota ad atterrare il prima possibile e nel primo luogo adatto disponibile. In questo modo il pilota evita che la situazione si aggravi mettendo a rischio la vita dei passeggeri;
  • atterraggio precauzionale: si verifica in seguito ad una situazione di pericolo di natura medica, tecnica, meteorologica o di sicurezza che spinge il pilota ad atterrare preventivamente per evitare che la situazione si aggravi ulteriormente e si verifichino conseguenze peggiori.

Un approfondimento sulle procedure lo trovate qui su geopop.

Pertanto, essendo stato colpito da un fulmine e facendo prevalere le logiche della massima sicurezza e salvaguardia delle vite umane, avendo il dubbio che il fulmine possa aver creato qualche problema, è stato dichiarata l’emergenza.