CHIACCHIERE DA BAR SULLA MOTOGP

Questo Weekend si è corso in Malesia, penultimo appuntamento della MotGP2022.

Già sabato avevo detto la mia sulle qualifiche (rivoglio la formula della SuperPole), ma ieri i commenti che ho letto su diversi articoli e anche quanto scritto da certi giornalisti mi lascia basito.

Partiamo dal mezzo meccanico: la Ducati. A Borgo Panigale è dal 2007 con Casey Stoner che non vincono il mondiale. Il buon Filippo Preziosi, padre della “vecchia” Desmosedici ha lasciato il comando a Gigi Dall’Igna il quale, con tanta pazienza e ingegno, ha realizzato la moto che oggi è più performante del lotto. Chiaramente, i team privati hanno solo interesse ad avere moto competitive e quindi Ducati è riuscita a piazzare in griglia di partenza ben 8 moto (team factory Lenovo, Mooney VR46 Racing team, Gresini Racing team, Prima Pramac Racing team). Quando però in passato tutti ambivano ad avere Honda, nessuno gridava al fatto che fosse quasi un monomarca nipponico con almeno 6 Honda in pista (e ricordo che nel 2011 ci furono ben 3 Honda ufficiali affidate a Dovizioso, Pedrosa e Stoner).

Passiamo ora al pilota: Francesco Bagnaia. Pecco nella prima parte della stagione non ha vissuto delle bellissime esperienze, soprattutto quando in Quatar ha ammesso che erano indietro con lo sviluppo della nuova moto. Ci si è messa di mezzo anche qualche caduta e così tutti i vari leoni da tastiera hanno iniziato ad accusarlo e a rompere le palle invocando la sostituzione del pilota. Siamo arrivati a metà campionato (GP Germania) dove il distacco avrebbe fatto pensare che anche questo mondiale era andato. Pecco si è dimostrato forte psicologicamente focalizzando la sua attenzione al risultato (e facendo il ragioniere dove serviva nonostante l’asinata di misurare l’asfalto di Aragon per non stare dietro a Quartararo) mentre Quartararo è incappato in una serie di problemi che l’hanno portato a farsi rosicchiare il malloppo. Aggiungiamo anche che Pecco ha vinto 7 gare contro le 4 di Fabio.

Il grafico del punteggio dei due piloti dopo ogni tappa

Chiudo il posto con le considerazioni sul gioco di squadra: tralasciando che in ogni sport lo si fa, in questo mondiale non mi pare che Pecco abbia avuto tutti questi aiuti di cui si parla. Dopo il “fondo” in Germania ecco cos’è successo:

  • Vince Bagnaia su Bezzecchi (+0.444); 11° Bastianini; Quartararo KO
  • Vince Bagnaia su Vinales (+0.426), Miller 3°, Bastianini 4° (+1.651)
  • Vince Bagnaia su Quartararo, seguono Miller, Bastianini, Zarco; Bastianini Out
  • Vince Bagnaia su Bastianini in volata (+0.023); Marini 4°
  • Vince Bastianini su Bagnaia in volata (+0.043); Quartararo KO
  • Vince Miller; Bagnaia KO
  • Vince Oliveira davanti a Miller (+0.730) quindi Bagnaia (+1.968)
  • Vince Rins, Bagnaia 3°; 4° Bezzecchi e Bastianini 5°; a seguire Marini, Martin e Zarco
  • Vince Bagnaia su Bastianini (+0.270)

Sul fatto che Bastianini abbia fatto gioco di squadra è smentito dai tempi stessi registrati che riporto qui (fonte: sito ufficiale motogp.com). Finchè Bastianini (numero di gara 23) era in scia di Bagnaia (63) e viaggiavano su un certo tempo. Quando le posizioni si sono invertite, Bastianini ha fatto da tappo quindi, al contrario di quanto si dica, stava quasi avvantaggiando Quartararo che recuperava terreno. Qui non è sensazione o altro, è un dato oggettivo del cronometro.
Sul cartello del team Gresini con una semplice indicazione “BAGNAIA”, credo che qualunque team factory chieda non di tirare i remi in barca ma almeno di evitare che i piloti si stendano tra loro inutilmente.

Per chi avesse la memoria corta, vi rimando in Portogallo 2006 dove il team factory Repsol Honda fece il danno: Hayden si giocava il mondiale contro Rossi e Pedrosa pensò bene di stendere il proprio compagno di scuderia rischiando di fargli perdere il mondiale. Ducati visse una tragedia in Argentina 2016 quando, con podio assicurato, Iannone per una entrata troppo decisa stese Dovizioso vanificando il lavoro del weekend…

Portogallo 2006: Pedrosa stende Hayden in lotta con valentino Rossi per il mondiale
Argentina 2016: Iannone (3°) a cannone stende un incolpevole Dovizioso (2°)

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