Con il termine “napolitudine” si vuole indicare una sensazione di malinconia descritta dai turisti e dagli stessi napoletani nel momento in cui si allontanano dal golfo di Napoli e dalla stessa città, tradizionalmente stigmatizzata dalla frase “Vedi Napoli e poi muori”.
A me piace pensare che sia anche un augurio di lunga vita perché, prima di aver visto tutte le meraviglie di Napoli con il dovuto tempo e la dovuta attenzione serve molto, molto tempo!
Oggi la giornata è libera per noi, non abbiamo il tour nei pacchetti crociera ma abbiamo un contatto di Jennifer che ci farà da veloce guida per la città. Al solito sveglia presto, colazione a “L’Oliveto” con Will che subito ci riconosce e si prodiga nel servirci le bevande, preoccupandosi che il solo caffè non sia poco e arriva il solito gluten free per Jennifer, io invece passo al Mix2 (qui il menù del giorno).
Zaino in spalla, sbarchiamo dopo le solite procedure di sicurezza e siamo già in zona centrale di Napoli. La zona è un po’ caotica per via di alcuni lavori in corso. Da dove partire? Un giretto veloce a Castel Nuovo (o Maschio Angioino se preferite) che si affaccia sul porto, quindi Piazza del Municipio dove troviamo la fontana del Nettuno, poi passiamo alla Galleria Umberto I e quindi a Piazza del Plebiscito dove troviamo la Basilica Reale Pontificia San Francesco da Paola che guarda di fronte il Palazzo Reale. in mezzo alla piazza ci sono 2 statue equestri e si vedono delle persone bendate camminare dal palazzo alla Basilica. Pazzia dovuta al caldo? No, semplicemente stanno mettendo in pratica una leggenda.
Si narra che una volta al mese, la Regina Margherita offrisse la grazia a coloro che, percorrendo i 170 metri che separano il Palazzo dalla Basilica, passassero attraverso le statue equestri. Una maledizione della stessa sovrana però gravava sulla prova e si dice che la Regina non graziò mai nessuno. Questo perché una falsa pendenza della piazza tende a far scarrocciare verso sinistra…
Intanto Luigi, il nostro contatto, ci raggiunge e ci fa percorrere qualche stradina caratteristica del centro raccontandoci qualche curiosità di Napoli. Assieme a lui facciamo tappa da Gambrinus (si trova tra piazza Trento e Trieste e Piazza del Plebiscito) per un caffè e per una “matilde”, dolce inventato al Gambrinus in onore di Matilde Serao, scrittrice e giornalista italiana che ha fondato il quotidiano partenopeo “Il Mattino” e che molto spesso passava da qui (ma al Gambrinus era anche solito passare il grande Antonio De Curtis meglio noto come Totò). Lascio a voi il giudizio sul dolce basandovi su questa foto…
Proseguiamo poi per le vie del quartiere Chiaia e arriviamo poi al lungomare dove però qualche goccia di pioggia arriva a rompere le scatole… falso allarme? Pare di si quindi un giretto a Castel Dell’Ovo e al piccolo borgo ai suoi piedi. Luigi però ci deve salutare e ci lascia mentre noi decidiamo di mangiare una pizza. Troviamo “Mammina” dove fanno pizza anche senza glutine. Margherita per me, bufalina per la felicità di Jennifer.
Appena servono la birra…. il diluvio. Spostiamoci all’interno e mangiamo la pizza mentre fuori continua a piovere. Ci concediamo qualche momento di pausa e quando usciamo non piove più. Paghiamo, il gestore e il pizzaiolo ci danno delle dritte sulle farine e sugli impasti da provare a casa visto il problema del gluten free. Piccola nota: la pizzeria su google maps è valutata come 3,7/5 ma non rende giustizia a questo posto, ma ormai sono tutti chef stellati e influencer e le recensioni “ad canis cazzium” pullulano su internet.
Mancano poco più di 2 ore e mezzo all’imbarco e dobbiamo decidere cosa fare: nave o proviamo a vedere qualcos’altro? A me piacerebbe vedere Via San Gregorio Armeno dove ci sono tutte le botteghe artigianali dei presepi, Jennifer acconsente. A metà strada però ci sorprende un nuovo nubifragio. Attendiamo mezz’ora sotto un tendone e quando il cielo ci concede una tregua (ringraziamo S.Gennaro?) entriamo nel centro storico di Napoli. Viuzze strette, moltissimi turisti, abitanti locali che con il loro accento caratteristico danno un tocco di colore a tutto (e personalmente, la parlata napoletana mi mette allegria). Arrivati qui, scopriamo che il presepe è veramente un’arte e che in ogni piccola bottega ci sono dei capolavori. Il tempo però è tiranno e dobbiamo rientrare al porto. Percorriamo delle strade alternative a quelle fatte prima e ci rendiamo conto che a Napoli ci sono un’infinità di chiese, alcune aperte, altre chiuse e in stato di abbandono (e sarebbe un peccato perdere per incuria patrimoni artistici che il mondo ci invidia).
Arriviamo al porto alle 17:55, giusto 5 minuti prima del “tutti a bordo!”, solite procedure di imbarco e via in cabina a lavarci e cambiarci per essere alle 19 e 30 precise a “L’Argentario” per cena. Ajay pronto a consegnare il menù gluten free a Jennifer mentre io, sebbene abbia pranzato tardi con la pizza, sono un filo combattuto su come cenare ma, alla fine, la golosità ha vinto a mani basse…
Anche oggi possiamo dirci soddisfatti, pancia piena e palato soddisfatto. Un grazie a tutto lo staff per come si sta evolvendo la crociera all’interno della nave. Caffè e ammazza caffè al ponte 6 al bar “Leonardo” e chiudiamo la giornata con solita passeggiata sulla Infinity Walk dove notiamo che stiamo lasciando alle nostre spalle Napoli sotto un temporale (ok, forse sto chiedendo troppo alla fotocamera di un semplice smartphone…)
Domani giornata di navigazione fino a Ibiza pertanto, essendo in nave, cercherò di parlare di più della vita a bordo.
Le prossime puntate (i link si attiveranno man mano che pubblicherò i post…)
Day4 – Sailing to Eivissa
Day5 – Ibiza
Day6 – Valencia
Day7 – Marsille
Day8 – Sbarco e tiriamo le somme
One thought on “CROCIERA DAY3 – VEDI NAPOLI E POI MUORI!”